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A ben pensare, ha ragione Gennaro Gattuso. «Abbiamo sofferto di più 7 mesi fa, al di là della vittoria ai rigori». Insomma per Gattuso Sarri aveva fatto meglio di Pirlo, nonostante il 2-0 di ieri. Il tecnico juventino al primo trofeo da allenatore obietta: «Non ricordo quella partita, non c’ero. Comunque abbiamo costruito più del Napoli».
Andrea si è aggiudicato la sfida del cuore con l’amico Rino, con cui ha condiviso il decennio al Milan e il percorso nelle nazionali, dall’under 15 all’ultima presenza di Gattuso, quando l’Italia perse 3-2 dalla Slovacchia e si avviò a uscire dal campionato del mondo in Sudafrica, al primo turno, da campione.
«È una grande gioia alzare il primo trofeo da allenatore - racconta l’ex regista della Juve -, è qualcosa di diverso, ancora più bello che da giocatore.
Che ha toccato anche il Napoli, per la verità, il bilancio delle assenze in questa sfida era più penalizzante per gli azzurri: «Non è facile mandare in campo gli stessi ma il gruppo mi segue dal primo giorno. Penso tutti i giorni a lavorare, so di avere una squadra forte e una società solida alle spalle. Lavoro con tranquillità con le cose che ho in testa».
E’ la differenza rispetto a Sarri, che magari Paratici avrebbe voluto confermare, non Agnelli. La supercoppa, peraltro, per almeno un tempo non ha offerto spettacolo: «E' difficile vedere due squadre giocare bene in finale. Mi dispiace per Gattuso, ma ormai facciamo un lavoro diverso da quello di prima, mi porto a casa la vittoria. Non siamo quelli di San Siro con l’Inter, ci voleva questo tipo di partita, di squadra e di sacrificio».
E’ servito anche il ritorno di Cuadrado. E’ sempre stato asintomatico, ha avuto tempo di lavorare a casa e lo ha fatto bene. Ha tenuto fino al 95', c'è da fargli i complimenti. Non è da tutti stare fuori 15 giorni, allenarsi da solo ed essere pronto».
Per Chiellini è il 18° trofeo della carriera. «Non sono stanco di vincere - garantisce il capitano -, volevamo riscattarci, ci tenevamo a fare bene e ci siamo riusciti in tutte le fasi. Il Napoli palleggia bene e in contropiede è sempre pericoloso. Siamo stati anche capaci di soffrire, è una serata da ricordare e può essere anche una ripartenza».
Cristiano Ronaldo è al 760° gol in carriera. «E' stata una partita sofferta su un campo di gioco che non era il massimo - spiega il cannoniere bianconero -, abbiamo vinto una coppa importante anche per la fiducia. Dovevamo avere un atteggiamento diverso rispetto a quanto s'era visto contro l'Inter, una partita in cui non avevamo fatto bene. Milan e Inter sono molto forti, ma manca ancora molto, per lo scudetto, è possibile».
Infine il tweet di Andrea Agnelli. «Sono dieci anni di fila che vinciamo un trofeo... pas mal, ma il più bello sarà sempre il prossimo!».
Intanto la bacheca è arrivata a 72 trofei, di cui metà scudetti.
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Il Gazzettino