E' una storia infinita e che si trascinerà a lungo nel corso della stagione 2020. C'è infatti una inedita puntata nella saga sulla power unit Ferrari 2019:...
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"Le approfondite indagini effettuate durante la stagione 2019 hanno fatto sospettare che la power unit della Scuderia Ferrari potesse essere considerata non sempre operante all'interno delle regole", si legge nel comunicato FIA. "La Scuderia Ferrari si è fermamente opposta a tutti i sospetti e ha reiterato che la sua power unit fosse conforme alle regole. La FIA non era pienamente soddisfatta, ma ha deciso che ulteriori azioni non fossero necessarie, per la complessità dell'argomento e per l'impossibilità materiale di produrre prove inequivocabili". Un passaggio che in realtà spiega poco: non chiarisce se il proulsore del Cavallino fosse regolare, e non fa luce sulle aree controverse, coerentemente comunque alla riservatezza sottoscritta. Lascia semmai perplessi che la Federazione dica di aver preferito archiviare l'argomento per la sua complessità, determinata dalle sue stesse normative.
"La FIA prenderà tutte le misure necessarie per proteggere lo sport, il suo ruolo e la sua reputazione di legislatore del Mondiale di Formula 1", viene infine dichiarato. Una frase che lascia intendere un evidente fastidio nei confronti dei 7 team "dissidenti". La battaglia, oltre che tecnica, potrebbe avere un risvolto politico, considerando ad esempio le trattative per il nuovo Patto della Concordia. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino