«Con l’esperienza dei grandi giocatori è più facile vincere» ammette Allegri alla vigilia del Milan, e ogni riferimento a Buffon non è...
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A volte scendere in campo a mente leggera semplifica le partite, come in Champions: «A Lione dovevamo continuare a martellarli ai fianchi, ma abbiamo avuto troppa fretta, piacerebbe anche a me essere sopra 3-0 all’ intervallo ma bisogna avere pazienza». Contro il Milan l’unico dubbio è Mandzukic: «Potrebbe recuperare, Chiellini forse torna con la Samp, Pjaca ancora no, Marchisio è vicino al rientro in campo. Rugani ieri era in gruppo, vediamo come va il ginocchio».
Se la Juve è il presente il Milan è il futuro: «Complimenti al Milan che sta facendo un ottimo campionato. Sono giovani, bravi, il futuro della Nazionale. E hanno un ottimo allenatore. Queste partite sono sempre equilibrate, con l’Inter eravamo favoriti ma abbiamo preso una bella legnata. I loro giovani? Locatelli era un bambino ma venne ad allenarsi un paio di volte con noi, si vedeva che aveva qualità. Non sono invidioso: anche noi abbiamo Kean e Caligara. Berlusconi? Spiace che lasci, ha fatto la storia vincendo tutto, sono legato a lui affettivamente come ad Agnelli quando andrò via dalla Juventus. La globalizzazione sta cambiando il mondo, l’unica squadra che ha la stessa proprietà da 100 anni è la Juventus». Poi su Buffon e Totti: «A Lione è come se avesse fatto 3 gol, Totti è ancora un campione, un bene per il calcio».
Il Gazzettino