L'urlo cacciato da Allegri nel pieno dell'allenamento odierno, riecheggiato fuori dalle mura della Continassa, è stata la conferma che il tecnico bianconero...
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Alla Continassa, a quattro giorni dalla partita con l'Atalanta e dalle celebrazioni con la consegna della coppa per l'ottavo scudetto consecutivo, Allegri ha condotto come consuetudine l'allenamento mentre Agnelli, entrato in sede alle 8.15 del mattino, è andato via alle 18.20 senza incontrare il tecnico. Preceduto qualche minuto prima dal vicepresidente Pavel Nedved, uscito frettolosamente dal parcheggio interno alla sede prima di scomparire all'orizzonte. Proprio il ceco, insieme al direttore sportivo Paratici, sarebbe il più favorevole a un cambio della guida tecnica, posizione non condivisa da Agnelli, che durante una cena benefica a Stresa, ieri sera, si sarebbe lasciato sfuggire, dopo aver confermato la volontà di confermare Allegri, che in questo momento la decisione dipende sopratutto dall'allenatore. Saranno infatti le richieste del tecnico dei cinque scudetti consecutivi a determinare la futura guida della Juventus: in primis un adeguamento dell'ingaggio, equiparandolo agli stipendi dei migliori allenatori d'Europa, con relativo rinnovo per tre anni del contratto in scadenza, a 7,5 milioni l'anno, il prossimo giugno. Quindi rassicurazioni sui rinforzi necessari per migliorare la squadra, puntellandola con grandi profili internazionali nei tre reparti, porta esclusa: un difensore che rinforzi ringiovanendo la retroguardia, un centrocampista di qualità e un attaccante. Oltre a un ruolo centrale del tecnico nel definire gli obiettivi sul mercato, dopo aver allenato, per anni, «i giocatori che gli faceva trovare la società il giorno del raduno».
Proprio il prezzo del restyling sarà il nodo cruciale della discussione: dopo il sontuoso mercato dello scorso anno, che ha portato Ronaldo, Cancelo, Emre Can e Bonucci in bianconero, il bilancio sarà il primo riferimento per Paratici.
Il Gazzettino