«Alla presidente Bindi, che mi ha richiamato sul fatto che non si deve negare l'esistenza di un problema, voglio spiegare che la scorsa volta tentavo di sostenere che...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
«Alla luce di questa esperienza», la prossima volta «prenderemo carta e penna e scriveremo alla Procura della Repubblica, ci si muoverà immediatamente», ha proseguito il legale della Juventus. «Siamo stati sicuramente fuorviati dal fatto che Rocco Dominello aveva dei modi urbani, era di più facile interlocuzione. È qualcosa di diverso dalla mafia silente, non appariva in questi termini, tutto appariva mescolato dal tifo, tutti lo riconoscevano per tifoso juventino e lui si presentava come tale; il tifo confonde. Dobbiamo fare di più: nel momento in cui si scopre che una persona ha determinate parentele, bisogna muoversi e scrivere». Infine, l'avvocato ha detto che d'ora in poi «cercheremo di avere canali diretti per bypassare la lentezza con cui arrivano i certificati antimafia».
«Forse alcune carte non le ha l'avvocato: quando si dice sicuro che il presidente non ha incontrato Rocco Dominello. Lei continua a dire che non ci sono stati rapporti ma da alcune intercettazioni emerge il contrario». Così Rosy Bindi, presidente della commissione Antimafia, Rosy Bindi, replicando alle parole dell'avvocato Chiappero che ha escluso rapporti tra il presidente della Juventus Andrea Agnelli e Rocco Dominello.
«Abbiamo ribadito ancora una volta quanto abbiamo letto negli atti, mi piacerebbe ci fosse una desecretazione di tutto quanto perché mi sono stati letti un paio di passaggi che francamente io negli atti non ho trovato.
Il Gazzettino