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NEW YORK Uno degli scandali più drammatici dello sport statunitense si è concluso nella notte di giovedì con il suicidio dell’allenatore della squadra di ginnastica femminile degli Stati Uniti che vinse l’oro alle Olimpiadi di Londra del 2012. Il 63enne John Geddert è stato trovato senza vita nella sua automobile in un parcheggio dell’autostrada in Michigan. A Geddert erano stati contestati nella mattinata 24 capi di accusa, di cui 20 riguardavano aggressioni sessuali, lavoro forzato, estorsione.
Geddert aveva risposto all’incriminazione impegnandosi a presentarsi alla polizia in serata.
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Nassar è oggi in prigione, dove sconterà una pena di 60 anni. Ma durante il suo processo è venuto a galla che le attività di Nassar non solo erano note a Geddert, il proprietario della palestra, che non aveva fatto nulla per proteggere le ragazze, ma che lui stesso vi aveva preso parte e aveva violato le giovani che si allenavano da lui. Anzi molte delle giovani coinvolsero chiaramente Geddert, accusandolo di essere stato complice del medico legale.
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Geddert doveva rispondere di violenze sessuali, ma anche di aver sottoposto le atlete a regimi di allenamento sovrumani e averle obbligate a denutrirsi per restare snelle e minute. Le ginnaste che frequentavano la sua palestra, la Twistar Usa a Lansing, nel Michigan, erano tutte giovanissime. Secondo l’incriminazione, Geddert aveva aggredito sessualmente ragazze di età fra i 13 e i 16 anni.
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Il Gazzettino