​Sinner, il primo ko della stagione «Mi farà crescere»

Jannik Sinner
Lesson 1: «In futuro ci saranno partite che vincerò e partite che perderò, non posso farci niente. La cosa più importante è dare sempre il 100% e...

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Lesson 1: «In futuro ci saranno partite che vincerò e partite che perderò, non posso farci niente. La cosa più importante è dare sempre il 100% e l'ho fatto». Lesson 2: «Non penso tanto ai numeri, e quindi anche alla classifica. Sono rimasto positivo durante la serie e sono positivo ancora adesso perché comunque ho fatto un ottimo risultato. Il prossimo torneo è Miami da mercoledì e sono concentrato lì». Jannik Sinner esce battuto dalla semifinale di Indian Wells contro Carlos Alcaraz che rilancia e rinforza la rivalità da massimi protagonisti. Ma, a dispetto dei 27 errori di dritto e della prima di servizio calante, lo fa ancora a testa alta, già pronto a rimettersi al lavoro per migliorarsi ancora, come se avesse allungato l'eclatante striscia di 19 partite vinte di fila (16 quest'anno più 3 della trionfale Davis di novembre) e avesse strappato il numero 2 al rivale spagnolo più giovane di 2 anni. Che si dimostra ancora più duttile, più forte fisicamente e più completo.

TATTICA
Era il pronostico di Ivan Ljubicic, già numero 3 del ranking e poi coach degli ultimi acuti di Roger Federer, oggi supervisore tecnico-motivazionale del tennis francese: «Carlos, contro il gran servizio di Zverev, ha dimostrato di essere più consapevole, anche se a 20 anni ha già vinto 2 Slam e ed è salito al numero 1. Ora è più tattico e sa adattarsi all'avversario che ha fatto giocare di precisione come non gli piace». A caldo, dopo l'1-6 6-3 6-2 che porta sul 4-4 il bilancio contro Alcaraz, il Profeta dai capelli rossi concorda: «Dopo la caduta e la botta a gomito e a polso destri, mi è stato un po' più difficile servire, e Carlos ha reso le cose ancora più difficili».


Jannik ha perso, Jannik, lucido ed onesto, ha vinto. «La semifinale a Indian Wells è comunque un ottimo risultato, Carlos ha meritato di vincere, gli ho augurato buona fortuna per la finale con Medvedev. Ma sono io che ho sbagliato. Dopo il primo set, quando l'ho visto in difficoltà ho cercato solo di restare solido e non di farlo muovere, sono diventato troppo prevedibile e questo mi manda un po' giù mentalmente. A Miami spero di star bene col braccio, sono concentrato già lì e spero di arrivarci più preparato». Parola di Alcaraz: «La rivalità contro Jannik è molto bella, ogni volta che ci gioco contro so che devo dare il cento per cento per batterlo». Parola di Sinner: «Per il futuro, dovrò analizzare cos'ha fatto Carlos e perché ho sbagliato io. Forse arriverà un giorno in cui uno di noi vincerà 3-4 volte di fila e l'altro dovrà trovare cose nuove. È un aspetto che mi piace di questo sport e aiuta a crescere». La parola d'ordine, oggi come domani. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino