Jacobs, a Fiumicino accoglienza da star: «Più emozionante del podio alle Olimpiadi»

Centinaia di tifosi, ma anche la mamma, la compagna e i figli. Non lo avrebbe immaginato neanche nei suoi sogni più coraggiosi un'accoglienza così Marcell...

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Centinaia di tifosi, ma anche la mamma, la compagna e i figli. Non lo avrebbe immaginato neanche nei suoi sogni più coraggiosi un'accoglienza così Marcell Jacobs. Arrivato in serata a Fiumicino, si è presentato agli arrivi con in braccio il figlio e al collo una delle due medaglie d'oro conquistate alle Olimpiadi: fra applausi e ovazioni, lo sprinter azzurro è stato abbracciato dalla compagna, dai figli, dalla mamma e dagli amici. «Non mi aspettavo venissero tutti, bellissimo - ha detto Jacobs, campione olimpico nei 100 metri e nella 4x100 -. Anche sul podio è stato emozionante ma tornare qui e rivedere tutti lo è anche di più».

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«Resto me stesso ma non mi pongo limiti»

«Adesso poi anche Bolt mi ha fatto i complimenti - ha detto Jacobs -. Ha detto di aver ceduto a me la sua corona e mi fa piacere. Vedere il mio nome affiancato a quello dei miti che ammiravo, a cui cercavo di rubare i segreti, è incredibile». Faticava a contenere l'entusiasmo, Marcell. Da altre parti sono arrivate invece insinuazioni sul doping. «Sono dovute a dei giornalisti che non capiscono questo sport, non mi toccano. Gli inglesi invece in pista mi hanno fatto solo complimenti - ha sorriso Jacobs -. Il 23 settembre porterò la bandiera da Mattarella, sono emozioni continue, neanche nei miei migliori sogni potevo immaginare qualcosa di simile. Però resto sempre lo stesso ragazzo che è partito per Tokyo, ho solo un peso più sulle spalle e al collo, ma vi garantisco che resterò con i piedi per terra, focalizzato unicamente sulle prossime gare. L'asticella ora si alza, ma io sono non mi sono mai posto limiti, non inizierò proprio adesso». A settembre sarà anche ospite della Formula 1 al Gp di Monza. «Sono patito della Formula 1, la seguo sempre e per me è un sogno poter essere lì - ha commentato -. Mi piacerebbe guidare una Formula 1, vorrei tanto provare una Ferrari ma non credo sia così facile».

Lo sbarco da trionfatore

Jacobs è arrivato su un aereo «olimpico» Alitalia proveniente da Tokyo carico di «stelle» e di medaglie azzurre intorno alle 20.30. Ad accogliere, all'uscita del Terminal 3 dello scalo romano, la spedizione azzurra, che ha conseguito con 40 il record storico di medaglie olimpiche, erano presenti folte rappresentanze dei gruppi sportivi di appartenenza, come Fiamme Oro, Fiamme Gialle, Esercito, circoli sportivi, oltre a familiari, colleghi ed amici, che per l'occasione, oltre a trasmettere l'Inno di Mameli, a cura della società di Gestione, Aeroporti di Roma, tramite gli altoparlanti dello scalo, hanno allestito tricolori e striscioni di benvenuto.

Uno in particolare, da parte dei colleghi delle Fiamme Oro dedicato a Jacobs su cui campeggia, oltre al cognome dell'atleta, la scritta «Oro». «È stata un'Olimpiade meravigliosa, io resterò me stesso. Adesso voglio preparare bene il ritorno in Diamond League, voglio vincere anche lì. Lavoro senza pressioni, consapevole della mia forza».

 

 

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Il Gazzettino