Italia-Macedonia 1-1: fischi sugli azzurri, playoff non ancora sicuri

dal nostro inviato TORINO - L'Italia è in apnea. Da Madrid, dopo il crollo del 2 settembre contro la Spagna che già si è qualificata per il...

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dal nostro inviato TORINO - L'Italia è in apnea. Da Madrid, dopo il crollo del 2 settembre contro la Spagna che già si è qualificata per il mondiale. Gli azzurri, invece, non hanno ancora la certezza di essere tra le migliori 8 seconde d'Europa e quindi non sanno se a metà novembre giocheranno gli spareggi per andare in Russia (rischiando anche di non essere tra le 4 teste di serie e quindi di dover sfidare la Croazia o il Portogallo). Il pari contro la Macedonia, 1 a 1, allo stadio Grande Torino, complica insomma il percorso della Nazionale che è seconda ma ha bisogno di un punto, da prendere lunedì a Scutari contro l'Albania di Panucci, per partecipare almeno ai playoff che sarebbero sicuri con due giorni d'anticipo se domani sera la Bosnia non vincerà contro il Belgio. 

   
CT IN CRISI
Ventura, proprio nello stadio che è stato suo per 5 stagioni, conferma di essere nel momento peggiore della sua gestione. Il 2° pari nelle qualificazioni mondiali si somma alla vittoria sofferta di Reggio Emilia contro Israele del 5 settembre scorso. Ma la prestazione contro la Macedonia di Pandev, al 103° posto nel ranking Fifa, è addirittura peggiore. Primo tempo scialbo e chiuso in vantaggio con la rete di Chiellini, ripresa inguardabile senza nemmeno un tiro nello specchio della porta e lasciando l'iniziativa alla nazionale di Angelovski che si prende l'iniziativa e merita il pari firmato da Trajkovski.

SENZA ALIBI
Il ct azzurro sbaglia ogni scelta e cade nella trappola del collega. Disorganizzato il 3-4-3 che in fase difensiva si trasforma nell'incomprensibile 5-4-1 con Immobile unica punta. Angelovski nella ripresa capisce che l'Italia non c'è più. Così dal 3-5-1-1 passa al 3-4-2-1 e va a dama. Ventura lamenta le assenze pesanti: De Rossi e Verrati a centrocampo, Belotti davanti. Ma non basta il ritorno alla BBC, con Bonucci in crisi, per rivitalizzare la Nazionale che non ha ritmo né idee. A centrocampo Gagliardini e Parolo non sono una coppia e soprattutto non fanno gioco. Verdi, schierato nel tridente a destra, non funziona. Le mosse in corsa del ct azzurro, poi, non sono come quelle del collega e non migliorano l'Italia: Rugani per Barzagli, Bernardeschi per Verdi e Cristante per Gagliardini. Flop autentico, tecnico e tattico. Anche perché sono 5 i giocatori che non sono titolari nei loro club: Barzagli, Zappacosta, Darmian, Gagliardini e Bernardeschi. Mezza squadra.

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Il Gazzettino