VENEZIA - Ancora un brutto episodio di discriminazione razziale. È accaduto domenica 28 gennaio nella partita di Seconda categoria disputata a Campagna Lupia tra...
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Il calciatore è stato dunque giudicato responsabile del comportamento sanzionato dall’articolo 28 comma 2 del nuovo codice di giustizia sportiva per cui gli è stata applicata una squalifica di dieci giornate. La società veneziana punita con una multa di 100 euro a titolo di responsabilità oggettiva e la disputa di una gara a porte chiuse, ma quest’ultimo provvedimento è stato sospeso per la durata di un anno, trattandosi della prima violazione di questo tipo commessa dal Pro Athletic.
Dalla società di Campagna Lupia commentano positivamente la decisione del giudice sportivo, consapevoli del comportamento scorretto tenuto dal proprio giocatore: «Ha sbagliato ed è giusto che venga punito come prevede il regolamento in questi casi – ha detto Mirco Zago, dirigente accompagnatore che segue la squadra dalla panchina – Le 10 giornate sono adeguate al brutto comportamento del ragazzo. Davide si è subito reso conto di aver sbagliato, preso dalla delusione per la sconfitta, ma non possiamo assolutamente giustificare le sue parole. Il razzismo deve rimanere fuori da qualsiasi campo da gioco e da ogni competizione sportiva».
Cardillo, dopo essersi scusato di persona con l’avversario vittima dell’insulto a sfondo razziale, si è scusato subito anche con i compagni e con l’allenatore negli spogliatoi al termine dell’incontro. Non solo, il portiere ha fatto ammenda pubblicamente anche all’inizio della seduta di allenamento il martedì successivo alla partita. La società, inoltre, prima ancora di conoscere il verdetto del giudice sportivo, aveva deciso di tenere fuori dal campo il suo portiere, non convocandolo già a partire dalla partita disputata il 4 febbraio scorso contro il Legnaro.
«Ci è sembrato corretto intervenire noi per primi a sanzionare il calciatore per aver insultato un avversario in quel modo, non può esserci giustificazione accettabile per atteggiamenti razzisti – sottolinea ancora Mirco Zago – La società non accetta comportamenti simili ed era pertanto opportuno lanciare un messaggio chiaro anche ai compagni, perché quel che è accaduto il 28 gennaio non si ripeta più. Accettiamo le scuse di Davide Cardillo e speriamo di non assistere più a episodi simili». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino