PADOVA - Il posticipo dell'Euganeo ha premiato la scelta rischiosa del diggì Zamuner di rinnovare la fiducia a Brevi. Quello visto all'opera è stato infatti...
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E ora che succederà, dal momento che Brevi era dato con le valigie pronte? Di sicuro questo successo disinnesca un po' le tensioni e rafforza la posizione del tecnico, sperando però che non sia stato un fuoco di paglia. La controprova arriva già sabato con il Santarcangelo: se il Padova riuscisse a confermarsi su questi livelli, allora il peggio sarebbe alle spalle. In caso contrario, tutto tornerebbe in discussione.
La truppa biancoscudata ha esibito da subito l'orgoglio smarrito nelle ultime settimane, cogliendo impreparata una Reggiana lenta e superficiale nello sviluppo della manovra. Dopo appena quattro minuti Alfageme si è ritrovato tra i piedi il pallone del possibile vantaggio, ma i riflessi di Perilli sono stati all'altezza.
Il Padova ha provato sempre a tenere il baricentro alto, aggredendo gli avversari in tutte le zone del campo. In una rara ripartenza è stata però la formazione ospite a sfiorare il gol (21'): cross dalla destra di Nolè, perfetta incornata di Guidoni a liberare davanti alla porta Angiulli che però ha sbagliato l'impatto con la sfera, calciando incredibilmente alto. Il pallino del gioco è rimasto comunque nelle mani del Padova. Poco dopo la mezz'ora Altinier dal limite ha cercato di inquadrare la porta, ma Trevisan in extremis si è salvato in angolo. E sulla battuta del corner è arrivato l'episodio del rigore. Altinier e Cappelletti sono stati strattonati in area sotto gli occhi dell'arbitro che non ha avuto esitazioni a fischiare il tiro dal dischetto. Dopo l'errore con la Maceratese, il numero nove biancoscudato ha lasciato la trasformazione a Russo che si è dimostrato freddo e chirurgico nella battuta.
Il Padova ha tenuto sempre alta la soglia dell'attenzione e la serata è finita in gloria. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino