In Italia ha vestito le maglie di Juve, Inter e Milan segnando grappoli di gol (ben 122): basterebbe già questo per fare dello svedese un personaggio, ma Zlatan...
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Quanto a se stesso, Ibra, detto "lo Zingaro" per le tante città cambiate, oggi alle prese con il recupero dopo un brutto infortunio, è certo: «Penso solo a tornare il prima possibile in campo, non alla Svezia o al Mondiale. La mia storia con la Nazionale è finita, potevo fare qualcosa di più, forse anche di meno, ma il mio tempo con la Svezia è terminato». «Chi leverei all'Italia? - si chiede infine Ibra - Senz'altro Verratti (suo ex compagno al Psg, ndr) che è il giocatore più forte. A Parigi l'ho visto arrivare e crescere fino a diventare uno dei più forti al mondo. Il suo giusto utilizzo è come centrale basso di centrocampo».
«Comunque senza di me per la Svezia sarà dura, anche se i miei compagni avranno molte meno pressioni» prevede Ibra che conclude: «Saranno due grandi partite nelle quali non sarà facile per nessuno. La Svezia ha fatto un buon lavoro, ha passato un girone difficile contro l'Olanda e la Francia, oggi c'è più collettivo. Tutti hanno cominciato da zero e ora hanno l'opportunità di farsi vedere, il nuovo ct (Jan Andersson, ndr) ha scelto giocatori con meno esperienza ripartendo da zero».
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Il Gazzettino