Giro Italia, Carapaz conquista la salita di Montevergine. Yates mantiene la maglia rosa, nuova caduta per Froome

Carapaz
La prima volta dell’Ecuador al Giro, la vittoria di Richard Carapaz, un uomo che ama la terra e il suo lavoro, un uomo che non si spaventa per la fatica e il sudore. Il Giro...

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La prima volta dell’Ecuador al Giro, la vittoria di Richard Carapaz, un uomo che ama la terra e il suo lavoro, un uomo che non si spaventa per la fatica e il sudore. Il Giro d’Italia 101 continua a regalare  emozioni e nuovi primati e questa volta la sorpresa è arrivata sulla salita di Montevergine, arrivo dell’ottava tappa dove per la prima volta a vincere una frazione della corsa rosa è stato, come detto, un corridore dell’Ecuador, Richard Carapaz. E non cambia il padrone della corsa rosa, che è sempre Yates.


 Questo ragazzo ventiquattrenne che già da alcuni giorni indossa la maglia bianca di miglior giovane, papà di due bimbi, e che corre con il team Movistar, oggi si è reso protagonista di un fantastico assolo iniziato a 1500 metri dal traguardo del santuario di Mercogliano.

Sulla salita bagnata Carapaz ha saltato gli ultimi avversari e si è andato a prendere la sua prima vittoria in un grande giro. Al secondo posto Davide Formolo (Bora-Hansgrohe), davanti a Thibaut Pinot(Groupama-Fdj) che ha conquistato anche 4” di abbuono per la classifica generale. Quarto posto per Enrico Battaglin (LottoNL-Jumbo) davanti alla maglia rosa Simon Yates (Mitchelton-Scott) e Domenico Pozzovivo (Bahrain-Merida). Settimo Chaves, compagno di Yates con la maglia azzurra, seguito da Kondrad (Bora-Hangrohe), Woods (EF Drapac) e Pello Bilbao (Astana).

Tra i big Fabio Aru (UAE Emirates) è arrivato ventesimo con 7” di ritardo come  Chris Froome (Sky) che nonostante una caduta a 5 chilometri dal traguardo (la seconda al Giro) è riuscito ad arrivare con il gruppo dei migliori.

La tappa di oggi partita da Praia a Mare e, lunga 208 chilometri, ha visto il secondo arrivo in salita del Giro dopo l’Etna. E domani per i corridori ci sarà un’altra tappa impegnativa, con l’arrivo in quota sul Gran Sasso d’Italia.
Se la classifica generale oggi è rimasta pressoché Invariata, domani qualcosa potrebbe cambiare e i big potrebbero attaccare.

Quello che non è accaduto sull’Etna e Montevergine potrebbe accadere domani, con tutti gli uomini di classifica pronti a darsi battaglia. Si partirà da Pesco Sannita e dopo 225 chilometri si arriverà sul Gran Sasso d’Italia. Sarà una tappa mossa ma con una salita finale che nel totale conta 45 chilometri e un falsopiano nel mezzo a quota 1252 metri dove ci sarà il GPM di Roccaraso. Dopo la lunga discesa che terminerà a Popoli si riprenderà  a salire e a Calascio ci sarà il nuovo GPM e per finire si arriverà a quota 2135 a Campo Imperatore.

Carapaz: “Sono molto felice, ho lavorato tanto prima del Giro. Certamente, vincere la prima tappa qui è emozionante. Avevo buone gambe, quindi ho deciso di attaccare da lontano, a più di 2 km dalla fine. Era quello il momento giusto per andare da solo, perché sapevo che non potevo vincere in uno sprint. Valuterò il da farsi giorno dopo giorno perché c’è ancora tanta strada prima di arrivare a Roma”.


Yates: “Volevamo essere nel gruppo di testa per la salita di oggi. Sapevamo che a causa della pioggia nel finale, le curve sarebbero state molto scivolose. Volevamo portarli di fronte.  La fuga non aveva abbastanza gambe per andare lontano. Mi sarebbe piaciuto prendere alcuni secondi bonus nel finale, ma sono rimasto un po’ indietro e non sono riuscito a uscire per fare lo sprint. La salita non è stata così difficile, ma sarebbe stato complicato oggi fare una grande differenza. Domani ci sarà una salita molto più difficile. Dovremo vedere se avrò le gambe, ci proverò. Se no, non lo farò”. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino