Giallo bici a motore alla Vuelta Valenciana: Izagirre cade ma la ruota continua a girare

Ancora sospetti sulla presunta installazione di motorini nelle bici. Ad alimentarle il video che appare sull'edizione online di Marca e che arriva dalla Vuelta Valenciana di...

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Ancora sospetti sulla presunta installazione di motorini nelle bici. Ad alimentarle il video che appare sull'edizione online di Marca e che arriva dalla Vuelta Valenciana di ciclismo, dove oggi si è disputata la prima tappa, una cronometro di 16 chilometri. Lo spagnolo Ion Izagirre, è finito a terra, dopo avere sbattuto contro il guard-rail. Il corridore si è rialzato prontamente e senza subire danni fisici, ha tentato di risalire sulla propria bici, che però era danneggiata ed è stata sostituita. L'ha appoggiata a terra, ma la ruota posteriore ha continuato a girare da sola, come per incanto, senza beneficiare dell'energia accumulata nella caduta.

 

Izagirre è poi ripartito ed riuscito ugualmente a piazzarsi al 18/o posto, a 38« da Wouter Poels, il più veloce di tutti. Il sospetto di un caso di doping tecnologico, però, resta. Anche se, la Movistar ha sorvolato, limitandosi a un tweet in cui si dice che «il corridore per fortuna non ha subito danni».

Nei giorni scorsi Femke Van den Driessche era stata scoperta dall'Uci con una bici truccata ai Mondiali di ciclocross. Un doping nuovo, eppure già vecchio. Al Mondiale di ciclocross di Zolder, in Belgio, il ciclismo è finito ancora nel fango. Sabato, Femke Van den Driessche, belga di 19 anni, campionessa europea della specialità, è stata beccata con una bici con il motorino. Il quotidiano francese L'Equipe ha parlato di 'bicicletta dopatà, paragondo l'accaduto all'arresto di Willy Voet e alla conseguente esplosione dell'affare Festina durante il Tour de France del 1998, quello vinto da Pantani.
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Il Gazzettino