Gianni Amore, candidato di opposizione alla Federugby, scrive a Giovanni Malagò, presidente del Coni: «Il bilancio della Fir 2014 che risulta in attivo di poche...
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La questione è il Fondo di solidarietà (Fds) per i gravi infortuni dei giocatori, istituito nel 2000 da Fir, Air (Associazione italiana rugbisti) e gestito da quest’ultima, prima che nel 2007 la federazione facesse propria la gestione. «Il regolamento del fondo - scrive però Amore - indica che le contabilità dei due soggetti giuridici (Fir, Fds) siano distinte e indipendenti»: regola violata per ammissione dello stesso Gavazzi, il quale «confessa che i soldi che dovrebbero essere sul conto 8370 (voce di bilancio del Fondo, ndr) sono su un conto liquidità della Fir. Azione non lecita».
Di che cifra si parla? «Di 834.715,69 euro al 31/12/2014» scrive Gavazzi nella "confessione" in una lettera del 30 novembre 2015 dove dice di aspettarsi da Amore «maggiore lealtà tra uomini di rugby». Quella stessa lealtà (probità e correttezza) la cui violazione è ora contestata a lui dalla Procura del Coni. Ma gli 834mila euro sono solo il saldo al 2014. I soldi che ballano nel caso sono molti di più, visto come è alimentato il Fondo. «Dal 2005 - scrive Amore - anno in cui è stato reso obbligatorio alle società il versamento di 5 euro ogni tesserato di età superiore ai 15 anni, a oggi, esse hanno versato al Fondo oltre 1,6 milioni di euro. Se aggiungiamo il contributo annuale che la Fir avrebbe dovuto versare, le donazioni fatte da arbitri, nazionali e altri tesserati, il totale del Fds dovrebbe aggirarsi intorno ai 2 milioni di euro». La Fir di Gavazzi come ha gestito tutti questi soldi? È quello che la giustizia sportiva vuole scoprire. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino