Fiorentina-Napoli, scontri e spari nel prepartita: dieci feriti, uno gravissimo

Fiorentina-Napoli, scontri e spari nel prepartita: dieci feriti, uno gravissimo
Dieci tifosi del Napoli sono rimasti feriti da colpi di arma da fuoco in circostanze ancora da chiarire, in viale di Tor Quinto, prima del match di Fiorentina-Napoli. Uno di...

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Dieci tifosi del Napoli sono rimasti feriti da colpi di arma da fuoco in circostanze ancora da chiarire, in viale di Tor Quinto, prima del match di Fiorentina-Napoli. Uno di loro, centrato al torace, è gravissimo ed è ricoverato in ospedale. Gli scontri sono avvenuti poco distante dal luogo di ritrovo dei supporter partenopei, arrivati nella Capitale per seguire la finale di Coppa Italia.








Smentita la notizia del ferimento di un agente di polizia. Due dei tifosi feriti sono stati portati all'ospedale Villa San Pietro: quello fetrito al petto e un altro ferito alla mano. Il terzo ha una ferita alla spalla e ad una mano. E' stato trasportato al Santo Spirito.



Alcuni ultras hanno lanciato bottiglie e oggetti contro le forze dell'ordine, nei pressi di Ponte Milvio. Altro momento di tensione lungo la pista ciclabile che costeggia il Tevere sotto ponte Duca d'Aosta: due gruppi di tifosi di Napoli e Fiorentina si sono fronteggiati, con brevi tafferugli. Controllati e fatti cessare dalle forze dell'ordine.



In base alle ultime indiscrezioni a sparare sarebbe stato un tifoso giallorosso legato in passato agli ultrà di destra. Tutto sarebbe nato da un pestaggio ad opera di decine di supporter napoletani scatenato contro un ultrà della Roma riconosciuto dai tatuaggi. Si sarebbero accaniti contro di lui all'interno del Ciak Village Roma, una discoteca in viale di Tor di Quinto. Lo sparatore, amico del tifoso accerchiato dai supporter azzurri, avrebbe quindi estratto la pistola facendo fuoco.



L'uomo è stato interrogato in ospedale in tarda serata. È ricoverato al Gemelli con una gamba rotta. E' probabile il fermo dell'ultrà. Fu coinvolto in una vicenda giudiziaria, poi prescritta, sulla sospensione del derby Lazio-Roma del 21 marzo 2004. La partita venne fermata in seguito alle pressanti richieste dei leader delle curve per le voci, poi rivelatesi infondate, della morte di un bambino investito da un'auto della polizia. L'ultrà avrebbe scavalcato, con altre persone, il recinto di gioco. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino