Fiorentina, Commisso non torna indietro: «Non voglio favori, ma non sono lo scemo d'America»

Fiorentina, Commisso non torna indietro: «Non voglio favori, ma non sono lo scemo d'America»
«Ho scambiato poche parole con Gravina. È stato gentile con noi. Poi parlerò più tardi. Non ho parlato con Nicchi. Non me la sono presa con un arbitro...

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«Ho scambiato poche parole con Gravina. È stato gentile con noi. Poi parlerò più tardi. Non ho parlato con Nicchi. Non me la sono presa con un arbitro in particolare. Ho parlato per difendere i miei giocatori. Mi ha scocciato vedere tanti episodi contro la Fiorentina. Vogliamo essere rispettati e non vogliamo favori da nessuno. Firenze merita rispetto come gli altri». Così il presidente della Fiorentina Rocco Commisso parlando con i giornalisti a Coverciano, dove oggi si è presentato insieme al direttore generale Joe Barone per incontrare i vertici della Figc all'indomani delle polemiche per l'arbitraggio di Juventus-Fiorentina. «La rabbia c'è ancora perchè nessuno si è scusato con noi -ha poi spiegato Commisso alla Rai-. Non è solo un incidente. Se fosse stato così sarei stato zitto e invece va avanti da alcune partite. Hanno ammazzato i nostri giocatori e poi ci sono episodi incredibili. Se a Bentancur avessero dato simulazione sarebbe stato espulso. Chiediamo equità di trattamento. La Juventus ha enormi ricavi ma pagano esattamente quanto noi». «Se diamo tutti gli stessi soldi alla Federazione dobbiamo essere tutti trattati ugualmente. Nedved non deve parlare con me. È stato irrispettoso -ha concluso Commisso-. Non voglio nessun favore, non ne ho bisogno. Ma non voglio essere trattato come lo scemo arrivato dall'America».
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Il Gazzettino