Il Cagliari del dopo Zeman sbanca Firenze (non succedeva dal 1972, dai tempi di Gigi Riva) e rifila tre gol ad una Fiorentina che brilla in Europa ma non più in campionato come...
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È una Fiorentina in caduta libera, sostenuta durante i 90' poi però fischiata perchè le occasioni buttate via in questo campionato cominciano davvero ad essere tante, troppe. Ha sbagliato la difesa che non ha saputo prendere le misure agi affondi di Cop, Farias, Mpoku schierati a sorpresa tutti assieme dal tecnico sardo. Ha fallito il centrocampo dove il solo Pizarro si è battuto prima della resa. Ha ciccato il tridente dove Gilardino (su assist di Vargas, l'unico a salvarsi) alla fine ha accorciato segnando il suo 60/o gol in viola complessivo, il primo da quando è tornato a Firenze a gennaio, ma Salah è parso a corto di benzina e degli spunti cui aveva abituato, Diamanti non ha dato alcun contributo e così pure Gomez che, entrato al 30' della ripresa poco dopo Joaquin, ha sbagliato clamorosamente il pallone del 2-2. Tutto questo mentre il Cagliari mostrava di crederci ancora, correva e lottava mostrando con l'ex viola Diakitè, con Ekdal (dentro al posto di capitan Conti), con Dessena e con i vari Cop e Farias di avere muscoli e classe. Il risultato avrebbe anche potuto essere più rotondo ma a Festa e ai suoi ragazzi va bene anche così: è un successo che interrompe una striscia di 4 ko di fila e aiuta a non arrendersi. Per la Fiorentina un altro brutto stop che offusca i festeggiamenti per i successi europei e complica sempre più la difesa delle zone alte della classifica. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino