Tutto finito ancora prima di cominciare. Oggi durante l'assemblea straordinaria elettiva, il presidente della Lega dilettanti Carlo Tavecchio ha formalizzato la sua...
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L'APPOGGIO DELLA SERIE A. Maurizio Beretta ha risposto con una lettera contenenente l'appoggio della Lega Calcio. «Oggi sono qui con una lettera da consegnare a Carlo Tavecchio - ha dichiarato Beretta - Una lettera che contiene 18 firme dei club di serie A. Diciotto su venti hanno ancora più significato perché le squadre che non hanno aderito (Juventus e Roma ndr) hanno tenuto a precisare che condividono le proposte elaborate e discusse con Tavecchio».
A presiedere l'assemblea Edmondo Caira. «È la prima volta che la Lega Dilettanti propone il proprio presidente alla guida della Figc - ha precisato - Carlo Tavecchio non viene dall'alto ma dalla gavetta più dura conosce i mali endemici del calcio, essendo un pragmatico saprà come risolverli. La sua vulcanica testa è quella di un 30-40enne, con l'esperienza della sua età anagrafica è il massimo che si poteva ottenere».
Presenti all'Hilton Airport Hotel anche l'ex presidente del Coni e membro Cio Franco Carraro, l'ex presidente della Figc, Antonio Matarrese e il consigliere federale e patron della Lazio, Claudio Lotito.
«La federazione si sta rivolgendo al mondo dei dilettanti - ha rilevato Carraro - lo zoccolo duro della
federazione. Il calcio italiano si rivolge al mondo del volontariato più numeroso. È importante anche sul piano etico perchè il calcio italiano vuole ripartire da valori veri. Carlo Tavecchio è poco glamour ma è affidabile e solido».
L'INTERVENTO DI TAVECCHIO
E anche il presidente della Lega dilettanti ha tenuto a mettere alcune cose in chiaro. «Ho in mente la dignità della federazione. La federazione è la madre per la quale le leghe possono fare la Champions, l'Europa League, e le competizioni internazionali. Senza la federazione le leghe non potrebbero iscriversi. Dobbiamo dare alla federazione la dignità di soggetto referente», ha precisato Tavecchio.
«Fino a 50 anni un compromesso l'ho fatto, da direttore di banca e sindaco, a 70 anni di compromessi non ne faccio mica - ha dichiarato Tavecchio - Non voglio certo diventare il più ricco del cimitero. Chi crede che stiamo andando a creare un re Travicello si sbaglia».
Tavecchio si avvia quindi a diventare il nuovo presidente della Figc con il voto in programma l'11 agosto. «Vorrei partire da un pomeriggio afoso brasiliano, in cui un certo Godin ha fatto gol all'Italia,
non so se di testa o di spalla - ha rievocato Tavecchio ripensando alla sconfitta subita dalla Nazionale contro l'Uruguay e alla conseguente eliminazione degli azzurri nella prima fase dei Mondiali brasiliani. E non si è lasciato scappare un commento polemico sulla Nazionale: «Ad un calciatore che indossa la maglia azzurra, direi: se
non senti i brividi all'alzabandiera, non entrare in campo e resta fuori».
L'argomento del nuovo ct della Nazionale è stato affrontato con ironia dal candidato presidente: «La stampa italiana è preoccupata perchè dobbiamo fare l'amichevole con l'Olanda, ma chi ci mando il 6 settembre? Ci mando Rivera! - ha scherzato - Occorre prima pianificare l'operazione, ilcommissario tecnico deve essere una scelta ragionata».
L'ELEZIONE
La Serie A, già compattatasi ieri durante l'assemblea di Lega, oggi ha quindi ufficializzato la sua posizione che va ad aggiungersi a quella della B, della Lega pro e dei dilettanti. Tutti uniti sotto il nome di Carlo Tavecchio, che salvo imprevisti l'11 sarà eletto presidente della Federcalcio. Difficile ad oggi immaginare uno scenario diverso. Resta da capire cosa farà il suo oppositore Demetrio Albertini che a questo punto potrebbe scegliere di ritirare la propria candidatura. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino