L'atleta esulta dopo l'argento a Rio: ora rischia di essere ucciso per quel gesto. Ecco perché

Feyisa Lilesa
Ha vinto una medaglia d'argento nella maratona, ma ora sa benissimo di rischiare la vita se dovesse far ritorno a casa dopo le Olimpiadi di Rio 2016. ...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Ha vinto una medaglia d'argento nella maratona, ma ora sa benissimo di rischiare la vita se dovesse far ritorno a casa dopo le Olimpiadi di Rio 2016.




Feyisa Lilesa, atleta etiope, dopo essere giunto secondo ieri ha esultato alzando le braccia e stringendo le mani, simulando il gesto di un ammanettamento. Quest'esultanza molto particolare non era sfuggita a molti, e Feyisa l'ha ripetuta anche in conferenza stampa. Si tratta, infatti, di una protesta ben precisa contro il governo di Addis Abeba.



«Il governo sta reprimendo duramente con molte uccisioni le proteste della popolazione degli oromo, che si oppongono allo sfruttamento delle loro terre e risorse» - ha spiegato l'atleta - «Io sono un oromo e non posso non supportare la loro causa ovunque. Alcuni miei parenti sono in prigione e se dovessero denunciare violazioni dei diritti umani finirebbero per essere uccisi. So bene che dopo questa protesta anch'io rischierò di andare in prigione o di essere condannato a morte, per questo potrei anche andare a vivere in un altro paese, anche se non ho ancora preso una decisione definitiva».

Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino