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Viaggiano ovunque in Europa e dietro si lasciano cocci di bottiglia, locali devastati e teste rotte. Sono gli ultras del Feyenoord, definiti i black block del tifo. Sui loro siti si dichiarano contro il calcio moderno. Non hanno matrici smaccatamente politiche anche se un marcato atteggiamento antisemita viene fuori quando affrontano gli odiati rivali dell’Ajax. In Olanda dicono semplicemente che è gente che ha voglia di spaccare tutto e quando viaggia nessuno controlla. Dalla devastazione di piazza di Spagna, con i danni alla Barcaccia del Bernini, agli scontri di questa notte a Tirana, dove si giocherà la finale di Conference League contro la Roma. Chi sono gli ultras del Feyenoord?
Chi sono gli hooligans olandesi
All'inizio degli anni Settanta, tra Belgio ed Olanda sono nati alcuni gruppi di tifosi violenti che traevano ispirazione dai vicini inglesi. Così, nei principali centri calcistici dei due Paesi venivano a crearsi dei settori all’interno di ogni stadio il cui accesso era riservato solo ed esclusivamente a chi dimostrava fedeltà al gruppo. A Rotterdam si iniziò a parlare di tifo violento in occasione della doppia finale di Coppa Uefa del 1974 vinta dal Feyenoord sugli inglesi del Tottenham: sia a Londra che in Olanda (allora pure per la finale c’era l’andata ed il ritorno, ndr), le due tifoserie entrarono in contatto ed alla fine il bilancio fu pesantissimo, con oltre un centinaio di feriti, alcuni dei quali gravissimi. I temibili Vak S diventarono ben presto tristemente famosi, sia in Olanda che all’estero. I tifosi più violenti del club di Rotterdam infatti, furono protagonisti per tutti gli anni Ottanta e Novanta di scontri con altre tifoserie europee, anche di passaggio nella città olandese.
In origine però, a formare i Vak S c’erano giovani e disoccupati provenienti dalle zone più problematiche di Rotterdam. E nei primi anni di vita, il gruppo ha più volte manifestato simpatie verso posizioni di estrema destra, stringendo spesso intensi gemellaggi con altre tifoserie europee (Chelsea su tutte, ndr) la cui identità politica era ben nota e affine. Va ricordato a tal punto, un episodio avvenuto a Rotterdam circa vent’anni fa, in occasione di una gara di qualificazione ai mondiali statunitensi del 1994 tra Olanda e Turchia. Proprio a causa delle posizioni piuttosto forti dei Vak S e delle minacce di morte ricevute dai tifosi turchi, la federazione olandese fu costretta a spostare il match a Utrecht.
Roma-Feyenoord, a Tirana è la notte dei sogni. Le probabili formazioni: ok Mkhitaryan, out Zaniolo
Gli hooligans del Feyenoord e la rivalità con i tifosi dell'Ajax
Ajax e antisemitismo. Alla base della rivalità con i lancieri di Amsterdam, club nato da una comunità ebraica, c’è anche l’odio antisemita dei black bloc del tifo europeo. Proprio uno scontro tra queste due tifoserie divenne famoso come la ‘battaglia di Beverwijk’. Nel 1997 i gruppi delle due tifoserie si diedero appuntamento sull’A9, un’autostrada in fase di costruzione, dando vita ad una vera e propria guerra a base di coltelli, mazze e pugni. Un supporter dell’Ajax, Carlo Picornie 35 anni, perse la vita. Sempre per ragioni legate all'antisemitismo la sfida con il Tottenham è sempre stata ‘sanguinosa’: il primo caso nel 1974 e poi nella finale di Coppa Uefa del 1983, dove vi furono più di 200 feriti.
Il precedente tra Roma e Feyenoord, i danni alla Barcaccia
Roma, contro cui gli olandesi si giocheranno questa sera la finale di Conference League, sa bene, suo malgrado, di cosa sono capaci gli hooligans del Feyenoord. Le immagini del 19 febbraio 2015 fecero in fretta il giro del mondo. In occasione dei sedicesimi di finale di Europa League nella capitale arrivarono in migliaia, molti si riversarono a piazza di Spagna seminando terrore tra turisti e commercianti, costretti ad abbassare anticipatamente le saracinesche dei negozi. A farne le spese fu soprattutto la fontana della Barcaccia, all'epoca da poco restaurata e deturpata dal lancio di petardi e bottiglie. Sul monumento si contarono in totale 108 scalfitture e il danno fu quantificato in 1,2 milioni di euro. In manette finirono in 28, ma a processo andarono solo in 6 con condanne fino a 4 anni.
Gli scontri tra Feyenoord e Marsiglia
Più di recente, gli olandesi del Feyenoord sono balzati agli onori delle cronache per i disordini di Marsiglia alla vigilia della semifinale di Conference. Anche in quell'occasione la città francese venne messa a fuoco con scontri in centro e nei pressi dello stadio. La guerriglia urbana si scatenò contro la tifoseria rivale e la polizia. Vennero distrutte vetrine dei negozi, come sedie e tavolini di numerosi locali. Una battaglia strada per strada con numerosi video diffusi sui social a testimoniare l'accaduto e le forze dell'ordine costrette a usare i lacrimogeni.
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Il Gazzettino