La nuova sfida della "divina": Federica Pellegrini in vasca a 30 anni

La nuova sfida della "divina": Federica Pellegrini in vasca a 30 anni
È caduta e risalita mille volte, ha scritto pagine indelebili nella storia del nuoto e dello sport italiano, vincendo titoli e stabilendo record: i primi 30 anni di...

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È caduta e risalita mille volte, ha scritto pagine indelebili nella storia del nuoto e dello sport italiano, vincendo titoli e stabilendo record: i primi 30 anni di Federica Pellegrini sono uno show fatto di acqua, oro, social, gossip e tanti riflettori: perché la campionessa della vasca azzurra, nata a Mirano (Ve) il 5 agosto 1988, è una di quelle che il segno ha saputo lasciarlo dentro e fuori le corsie. La piscina, amata e odiata: quella di Glasgow per gli Europei al via domani farà da sfondo anche a questo compleanno importante nella nuova vita da velocista (100 sl). Dalle prime bracciate a Mestre - un quarto di secolo fa - a successi e emozioni inimmaginabili, ma anche periodi bui nei quali è arrivata anche a non sopportare più l'acqua, quell'elemento che pure l'accompagna da quando è nata. E che l'ha resa unica. A 30 anni la Divina di vite ne ha già vissute tante, non solo sportive: ma lei è così, capace di tutto, sorprendere, incantare, deludere sempre però da numero Uno. 

 
Nata sotto il segno del Leone (l'animale che dice di rappresentarla meglio tanto da averne una collezione di peluche come portafortuna), il regno della regina dura da 14 anni: da Atene 2004, quando appena sedicenne l'allora teenager della vasca riportò il nuoto italiano al femminile sul podio olimpico in quei 200 stile che segneranno nel bene (tanto) e nel male (poco) la sua vita di atleta.
LA SUADISTANZAÈ su questa distanza che la campionessa veneta si è presa le migliori soddisfazioni, e anche fermato il cronometro a 1'5298 che resta ancora la barriera mondiale da battere. Spettacolo puro poi ai mondiali in casa: a Roma 2009 la regina della piscina incanta tutti con una doppietta storica, confermandosi leader assoluta dei 200 stile, con record che ancora tiene, ma vince anche i 400. Il 2009 così intenso le avrebbe però riservato il colpo peggiore: la morte improvvisa e prematura di Alberto Castagnetti, quel tecnico-guru la cui presenza a bordovasca era un punto inamovibile per l'atleta e la giovane Federica. Ma nonostante tutto a Shangai 2011, ancora mondiali, super Fede conferma la doppietta su 200 e 400 stile. Ai Giochi di Londra 2012 il punto più basso: un flop col 5. posto sulle due distanze e una delusione così forte da farle pensare al ritiro. Crisi di panico, tensioni, disturbi: alla fine sceglie un anno sabbatico per riprendersi. A Barcellona 2013 dimostra di non essersene mai andata e porta a casa un argento che vale oro. Bis anche a Kazan 2015, i mondiali che hanno visto alla ribalta la next gen della piscina. Ancora lacrime di gioia, perché Fede è sempre lì nel mezzo, anche col nuovo che arriva.

Agli ultimi Giochi (Rio 2016) un'altra delusione olimpica, e lì davvero la voglia di dire basta. Ma si rimette sotto, senza sapere che il più bello dei suoi mari lo doveva ancora navigare. Il grande capolavoro arriva a 29 anni: dopo essersi presa anche il titolo iridato a Windsor nel 2016 in vasca corta (unico che le mancava) a Budapest 2017, il 26 luglio, batte di nuovo tutte. È ancora lei la Divina. 
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Il Gazzettino