È un gigante chiamato Bassino All'azzurra la coppa di specialità

È un gigante chiamato Bassino All'azzurra la coppa di specialità
SCIL'oro iridato nel parallelo delle polemiche e la coppa del mondo di specialità nella disciplina preferita, lo slalom gigante, la stessa che era stata amaramente toppata nella...

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L'oro iridato nel parallelo delle polemiche e la coppa del mondo di specialità nella disciplina preferita, lo slalom gigante, la stessa che era stata amaramente toppata nella rassegna di Cortina. L'annata di Marta Bassino è decisamente positiva, perché dentro il circo bianco, è cosa nota, sollevare una sfera di cristallo vale di più rispetto a mettersi al collo una medaglia iridata. Il globo premia la stagione, il pezzo di metallo vale solo per una giornata. Così la venticinquenne piemontese ritrova il sorriso nel parterre di Jasna, dove grazie al quarto posto alle spalle di Vlhova, Robinson e Shiffrin, conquista matematicamente il trofeo riservato alla miglior gigantista del circuito con una gara di anticipo. La cuneese è la quarta italiana a riuscirci, dopo Deborah Compagnoni nel 1997, Denise Karbon nel 2008 e Federica Brignone lo scorso anno.

CURRICULUM DOC
Bassino ha cominciato a vincere tra le porte larghe in ottobre a Soelden, ha proseguito la striscia a Courchevel, quindi si è messa la coppa in saccoccia con la doppietta sul ghiaccio di Kranjska Gora e il terzo posto a Plan de Corones. «È un giorno bellissimo osserva la sciatrice azzurra perciò a fine gara mi sono davvero emozionata quando mi hanno detto che la coppa era mia. Questo risultato racchiude tutti i buoni risultati della stagione, a partire già da Soelden. Cominciare con quattro vittorie è stata una cosa bellissima. Sono orgogliosa del lavoro che ho fatto». In una stagione sempre ad alto livello con l'unica pecca del Mondiale casalingo Bassino ha racimolato 510 punti, contro i 362 di Tessa Worley e i 344 di Michelle Gisin. Federica Brignone, ieri sesta, è quinta in graduatoria con 322 punti. «Questa stagione continua Bassino mi ha fatto crescere tanto, nell'affrontare le gare e ogni altra cosa. C'è un percorso alle spalle. Di giorno in giorno si impara e si cresce. Io sono convinta che da sola non sarei riuscita ad arrivarci, perciò devo dire grazie a chi mi ha sostenuta. A cominciare dal team tecnico che ho alle spalle. Quindi la mia famiglia, il fan club, l'Esercito, la Fisi, gli sponsor che mi supportano sempre, nei momenti più belli e in quelli più difficili».
Il prossimo week-end per la Bassino niente trasferta in Svezia, ma riposo in vista dell'ultimo appuntamento della stagione, quello con le Finali di Lenzerheide, in Svizzera. «Adesso che mi sono tolta questo peso dalla testa ci sarà modo di fare ancora delle belle gare a Lenzerheide e di festeggiare». L'auspicio è che il prossimo anno si possa fare bene anche nella rassegna di un giorno, giacché anziché i Mondiali ci saranno le Olimpiadi. E l'oro a cinque cerchi, anche questo è risaputo, conta di più rispetto a una coppetta di specialità.
AL MASCHILE

In campo maschile, il rossocrociato Marco Odermatt ha vinto dominando il superG di Saalbach, battendo nettamente il francese Matthieu Bailet, al primo podio in carriera, e il campione del mondo Vincent Kriechmayr. Dodicesimo posto per Riccardo Tonetti, sedicesimo il romano Matteo Marsaglia. Con i 100 punti portati a casa, Odermatt riapre il discorso nella generale: lo svizzero è ora a quota 969 pounti, mentre il francese Pinturault guida con 1050.
Nicola Marini
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Il Gazzettino