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L'addio dalla Juventus si è consumato. Lacrime, un post su instagram, il rammarico di lasciare senza nemmeno aver avuto la possibilità di sedersi al tavolo e trattare realmente il prolungamento. Ancora 90 minuti e Dybala svestirà definitivamente la maglia bianconera. Ieri a Torino è andato in scena il penultimo atto di una telenovela nella quale il tifo juventino ha deciso da che parte stare: fischi ad Agnelli, applausi all'argentino. Che si è commosso, lasciandosi andare ad un pianto interrotto. Quella festa che la società non gli ha organizzato, gliela riservano gli amici di campo con cui ha condiviso tutti i giorni, e la sua gente. Ora però c'è da scrivere un futuro. E Paulo ancora non ha deciso. Si guarda intorno, aspetta offerte concrete. Ecco, forse la vera notizia è che ad oggi, 17 maggio, non ha reali proposte in mano. Per questo ogni scenario è possibile: estero, Inter e perché no, anche la Roma.
Corsa ad ostacoli
I Friedkin non partono di certo in vantaggio nella corsa alla Joya. Perché a 30 anni un campione come Dybala vuole giocare la Champions. E i giallorossi, attualmente, al massimo possono garantirgli un posto in Europa League, tra l'altro ancora da conquistare. C'è poi la querelle, non secondaria, del contratto: l'argentino chiede 8 milioni ai quali, come spesso accade quando si arriva nello status di parametro zero, aggiungere un importante premio alla firma. Per intenderci, più o meno quanto è accaduto (e accadrà) con Mkhitaryan anche se nel caso dell'armeno le cifre sono inferiori.
Inutile girarci intorno: per Dybala bisognerebbe cambiare i parametri economici che sono stati imposti a Pinto con il rischio poi che ci sia una corsa della rosa all'adeguamento. Cosa non facile. E allora perché sperare? La risposta è sempre la stessa: perché c'è Mourinho. José è l'unico che può riuscire nella doppia impresa di persuadere la proprietà americana a fare uno sforzo per un calciatore alla soglia dei 30 anni (che nell'ultimo periodo ha avuto qualche problema fisico) e all'argentino di prendere in considerazione una squadra che al momento, non gli può garantire la Champions. La Roma cerca un calciatore di quel tipo, una seconda punta da affiancare a Abraham con gol nelle gambe, capace all'occorrenza di sdoppiarsi nel ruolo di trequartista o ala. Paulo può fare tutto questo. Bisogna però venirsi incontro. Da entrambe le parti.
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Il Gazzettino