Dybala, un finale di ansia e speranza. Europa League e campionato: 9 gare in 38 giorni, Paulo è indispensabile

Scongiurata la lesione alla caviglia: «Lavoro per tornare presto al top»

Dybala, un finale di ansia e speranza. Europa League e campionato: 9 gare in 38 giorni, Paulo è indispensabile
Sette partite di campionato, due di Europa League: e siamo a nove. Questo il numero certo, nove partite ancora prima dell'ultima di Serie A, prevista per il 4 di giugno....

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Sette partite di campionato, due di Europa League: e siamo a nove. Questo il numero certo, nove partite ancora prima dell'ultima di Serie A, prevista per il 4 di giugno. Più, una, l'eventuale finale di Europa League, per arrivare al fatidico dieci, che come data porta il 31 di maggio, sede Budapest. La decima, che la Roma vuole a tutti i costi, è ormai l'obiettivo principale: una doppia finale europea di fila non si era mai vista da queste parti. La situazione non è delle migliori, conosciamo bene la situazione dei calciatori ko per infortunio e che Mou spera di recuperare e di riavere al top almeno per le due semifinali con il Leverkusen. Smalling è uno di questi, poi ci sono Wijnaldum e Llortente e quindi Dybala, tralasciando Karsdorp, che rivedremo nella prossima stagione. Su Paulo c'è una questione fisica da tenere sott'occhio (ieri gli esami hanno evidenziato solo una distorsione alla caviglia, ma nessuna lesione, «gli esami sono andati bene, lavoro per essere pronto il prima possibile»), e in più un discorso di gestione delle forze, che lo Special ha bene in testa dall'inizio dell'anno.

 

Roma, il turnover resta indigesto per Mourinho: sei ko su nove dopo le gare di coppa

 

Da oggi al 4 giugno ci sono 38 giorni, di speranza e di ansia: uno slalom, per schivare ulteriori pericoli. La Roma senza Dybala è un'altra storia, lo abbiamo detto tante volte. E' un fatto. Paulo in questo campionato ha inciso, con i gol e con le prestazioni sempre di alto livello, ha avuto anche modo di partecipare al Mondiale in Qatar, poi vinto dall'Argentina. Ma le sue presenze sono state a singhiozzo, per infortuni, appunto, e per gestione, sua e dell'allenatore. Dybala, nelle 45 partite disputate dalla Roma dall'inizio della stagione (31 di campionato, dodici di Europa League e due di Coppa Italia), è stato in campo trentaquattro volte e solo otto ha giocato novanta minuti. Ne ha dovute saltare quattordici per infortunio (comprese le tre con la Nazionale), quasi sempre di natura muscolare. Solo in campionato non è stato disponibile in otto occasioni, con Atalanta, Sampdoria, Napoli, Verona (andata e ritorno), Lazio, Sassuolo e Udinese; in Europoa League è stato assente con Helsinki, Betis e Ludogorets e in Coppa Italia. Mou lo ha sempre gestito e di ritorno dai vari stop lo ha quasi sempre impiegato nei casi di emergenza, vedi in Roma-Torino (13 novembre) prima della partenza per il Qatar e ultimamente con il Feyenoord all'Olimpico dopo lo stop nella gara di andata, quando si è fermato dopo appena 26 minuti (infatti ha saltato la sfida successiva con l'Udinese prima del ritorno con gli olandesi). Sabato c'è il Milan e Mou sta pensando di conservarlo e al massimo, se avrà recuperato, di portarlo in panchina e utilizzarlo in caso di necessità. E' chiaro che la doppia sfida contro il Leverkusen ricopre una certa importanza ma la Roma non deve mollare il campionato e con Dybala in campo le possibilità di entrare tra le prime quattro aumentano.

 


IL CALENDARIO


Il calendario non aiuta, specie perché prima del Leverkusen la Roma dovrà giocare tre volte in sette giorni: sabato con il Milan, mercoledì la pericolosa trasferta di Monza e poi il 6 maggio di nuovo all'Olimpico contro l'Inter. Due su tre sono scontri diretti per la Champions, e la rosa è ridotta all'osso: se Smalling, Llorente e Wijnaldum vanno aspettati, Paulo va centellinato, calcolandone i rischi. Per portalo al top magari già dalla sfida con i nerazzurri. Da quel momento, il calendario comincerà a sorridere, e Mou spera che non sarà troppo tardi. Le ultime quattro la Roma le giocherà con Bologna (al Dall'Ara), Salernitna, Fiorentina (al Franchi) e Spezia. Avere o non avere a disposizione un uomo da sedici gol e otto assist, fa la differenza. Ansia e speranza, prendere o lasciare. La Roma, e Mou, prendono sicuro.
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Il Gazzettino