Tra i suoi incredibili record tennistici, Novak Djokovic nel 2020 è riuscito a inserirne uno meno statistico e più concettuale. Quello di essere sempre sotto i...
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SENZA MEZZE MISURE
«D’ora in poi in campo sarà sempre visto come il cattivo», ha sentenziato John McEnroe, un’autorità del settore. E sarebbe un peccato, oltre che un errore madornale. Perché Djokovic è comunque l’uomo - prima che il tennista - che ha donato un milione di euro agli ospedali di Bergamo, in prima linea contro il Coronavirus, o che - sempre durante il lockdown - ha chiamato a raccolta i colleghi per aiutare i tennisti che sgomitano nelle retrovie della classifica mondiale, messi in ginocchio dall’assenza di tornei. Ha chiesto scusa, Nole, ma non basterà: il gesto di Flushing Meadows incrinerà ancor più il suo rapporto con quella parte di pubblico che ama l’eleganza di Federer o l’educata brutalità di Nadal. Qualche simpatia, invece, se la sarà creata tra i colleghi ancora in gara: nessuno di loro ha mai trionfato a New York né in un torneo dello Slam e il record immacolato di Djokovic nel 2020 - 26 vittorie su 26 - lasciava poco spazio ai sogni di gloria altrui. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino