Dai big del nuoto ai carpentieri sulla riva del Danubio è il mondiale dei tuffi

Dai big del nuoto ai carpentieri sulla riva del Danubio è il mondiale dei tuffi
Tuffi d’ogni tipo a Budapest mondiale: in gara, in preparazione, in scandali, in sogni, in allegria. I primi, per cominciare, che quelli da 3 metri nei quali stamattina...

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Tuffi d’ogni tipo a Budapest mondiale: in gara, in preparazione, in scandali, in sogni, in allegria. I primi, per cominciare, che quelli da 3 metri nei quali stamattina erano impegnati due azzurri nel turno preliminare e non è andata bene. Nè al giovane romano Adriano Cristofori che s’è classificato cinquantesimo, né alla massima speranza, Giovanni Tocci, fresco di bronzo da un metro, neppure lui nei 18 che hanno passato il turno, giacché il suo posto in graduatoria è stato il 24esimo.


IL TUFFO “TRADITORE”
E’ il 307C, il quarto nel menù dei due azzurri: ad Adriano Cristofori porta soltanto 21,5 punti, a Giovanni Tocci non ne porta nessuno; zero è il punteggio del nostro campione (che ovviamente tale resta nonostante l’accaduto: non è da questi particolari che si giudica un calciatore, diceva il Poeta, Francesco De Gregori, né da questi particolari un tuffatore). Tradotto “in lingua” si tratta di un triplo salto mortale e mezzo rovesciato raggruppato. “Non è il tuffo che mi ha tradito, ma le gambe” dice Giovanni, che è andato giù di ginocchio ed ha disperatamente tentato di fare il tuffo ugualmente, ma naturalmente è stato inutile. E’ accaduto come se d’improvviso le gambe gli avessero fatto quel che si dice “giacomo, giacomo”, non alludendo a persona di tal nome ma al rumore “giac, giac” che ha ispirato il detto.
Gli sarebbe bastato un punteggio minimale: ha chiuso infatti la sua serie con 388.05 e l’ultimo dei promossi, lo svizzero Guillaume Dutoit, è arrivato a 407.10. Il coefficiente di difficoltà del tuffo “incriminato” era di 3,5.
Il bicchiere mezzo pieno della vicenda è rappresentato dalla reazione che il ragazzo di Calabria ha avuto all’“infortunio”: nel tuffo successivo, a coefficiente di difficoltà 3,8, ha dato il meglio di sé, prendendo anche un 9 e un totale di 95 punti, e nel sesto tuffo ha rasentato gli 82 (81.60). Grinta sì, arrendersi no.

IL TUFFO IN PREPARAZIONE
Carpentieri all’opera sulla riva del Danubio di fronte al Parlamento: stanno costruendo la torre metallica da dove si tufferanno “a fiume”, da 27 metri i ragazzi e da 20 le ragazze, i concorrenti dei tuffi estremi a fine luglio. E’ come se a Roma ci si buttasse davanti Castel Sant’Angelo, nutrie permettendo.

IL TUFFO NELLO SCANDALO
E’ quello che sta coinvolgendo la Fina, la federazione mondiale del nuoto che, tra congressi tecnici vari di disciplina, sta arrivando a quello elettivo del 22. Candidati alla presidenza mondiale l’uscente ultraottantenne uruguayano Maglione l’italiano Paolo Barelli. Il Times, lo Spiegel online e l’online Swimming Vortex hanno divulgato la notizia di registrazioni riguardanti, è la tesi dell’esclusiva, l’attuale vicepresidente e candidato unico a succedere a se stesso ora e un domani a Maglione, il kuwaitiano Al Musallam. Il Cio ha già aperto un’inchiesta. Ancora tangenti nel grande affare mondiale dello sport: come reagirà la Fina e come i suoi grandi elettori?

IL TUFFO NEI SOGNI
Arrivano i nostri: domani arrivano i nuotatori azzurri, cioè Federica Pellegrini all’ottavo mondiale (gli ultimi sei di fila sempre sul podio), Gregorio Paltrinieri, Gabriele Detti, le new entries Nicolò Martinenghi e Simona Quadarella, il “vecchio” Filippo Magnini e i suoi “ragazzi da staffetta”, mettendo tra questi pure Luca Dotto, che è già campione d’Europa e che è “di ponte” fra due generazioni. I sogni del nuoto iniziano il 22, a tuffi, sincro e fondo finiti.

IL TUFFO NELL’ALLEGRIA

L’antidoping è sempre, per quanto si sia “puliti”, un momento delicato per un atleta: a Budapest hanno cercato di stemperare la tensione facendo dono, a ciascuno dei sorteggiati al controllo o obbligati in quanto vincitori di medaglia, di una specie di “cuscinetto” con “faccetta” da emoticon. Ognuno puà scegliere tra varie espressioni e magari poi imitare la propria scelta in un selfie da social. La linguaccia furba pare sia la prediletta. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino