DUBLINO - A pochi giorni dallo stop dell'ultima giornata del Sei Nazioni 2020, più Italia-Inghilterra del 4° turno, a causa della pandemia di Coronavirus, sono...
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Quale sarà il vero destino del Sei Nazioni? Ancora nessuno lo sa. Bisognerà aspettare gli sviluppi della riapertura dall'emergenza Covid-19 nei rispettivi Paesi. Tre sembrano però i punti fermi, se in autunno in qualche modo di potrà giocare.
1) La priorità sarà recuperare le 4 gare rinviate e stilare la classifica finale, perché ci sono in ballo troppi soldi di incassi, diritti tivù, premi, merchandising, sponsor. Soldi fondamentali per la sussistenza delle federazioni. Non terminare il torneo sarebbe una catastrofe economica per esse, al contrario dal non terminare il Top 12 italiano, che è stato un sollievo per la maggioranza dei club. Un esempio: su 45 milioni di euro di budget annuale della Federazione italiana rugby (Fir) circa 19 arrivano dagli gli introiti del torneo.
2) Se le nazionali britanniche (Inghilterra, Scozia, Galles) non potranno disputare i test autunnali contro le rivali dell'emisfero Sud, sempre per motivi economici cercheranno di giocare a ogni costo match internazionali. Quindi un 3 Nazioni (se permarranno problemi di confini), un 4 Nazioni (aggiungendo l'Irlanda), un raddoppio del torneo (più complicato per l'elevato numero di giornate), o comunque una serie di partite. Questo vale anche per Italia e Francia.
3) L'emergenza Coronavirus, abbinata ai nuovi equilibri politici di Wolrd Rugby, darà un'accelerata al calendario globale e all'introduzione di una Nations League al posto dei tour estivi e dei test autunnali. Nella quale verrà coinvolto il Sei Nazioni, se sarà necessario con uno spostamento di date e altri aggiustamenti.
IL COMUNICATO DEL SEI NAZIONI
Il Sei Nazioni intende chiarire la propria posizione in relazione a inaccurate speculazioni giornalistiche circa la disputa di un "4 Nazioni" a novembre, con l'esclusione di Francia e Italia.
Il Sei Nazioni, insieme alla Federazioni membri, è pienamente impegnato a garantire la conclusione del Guinness Sei Nazioni 2020 e spera di disputare gli incontri posticipati nel corso dell’anno.
Nell’esplorare opzioni di riprogrammazione, la nostra priorità è la salute e la sicurezza dei giocatori, degli staff e ovviamente dei tifosi e ogni gara riprogrammata sarà soggetta alle disposizioni governative vigenti e alle restrizioni di spostamento tra Paesi.
Sei Nazioni rimane in stretto contatto con tutte le autorità competenti per assicurare che queste partite possano disputarsi in un ambiente sicuro.
Sei Nazioni e le sue federazioni continuano a lavorare strettamente con World Rugby, le federazioni dell’Emisfero Sud e tutti gli altri stakeholders rugbisti su un piano per i test autunnali e i tour estivi, recentemente impattati dalla contingenza.
La situazione corrente è fluida e in costante cambiamento, con l’evoluzione della pandemia che presenta stadi differenti nei singoli paesi.
Saranno necessarie ancora alcune settimane perché la situazione si definisca maggiormente e sia per noi possibile presentare opzioni definitive nelle quali tornare all’attività. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino