Coronavirus, Cannavaro: «Italia, impensabile riprendere gli allenamenti. I tempi saranno lunghi»

Fabio Cannavaro
«In Italia la situazione non è sicura ed è impensabile riprendere gli allenamenti nei centri sportivi, perché sarebbe rischiosissimo». Fabio...

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«In Italia la situazione non è sicura ed è impensabile riprendere gli allenamenti nei centri sportivi, perché sarebbe rischiosissimo». Fabio Cannavaro in collegamento dalla Cina con Retesport offre il suo punto di vista dalla prima nazione che ha visto e combattuto lo sviluppo del coronavirus. «Non mi piace che si pensi a quando ripartire col campionato, perché i tempi saranno molto più lunghi di quelli per ora previsti». «Qui la quarantena è dura -testimonia il campione del mondo del 2006-., il governo cinese ha vietato di uscire di casa, fortunatamente mi portano la spesa qui. Quando mi sono spostato a Dubai con la squadra abbiamo adottato tutte le misure di sicurezza, sia in partenza che al ritorno. Abbiamo fatto tampone ed esame del sangue a tutti. Tornati in Cina siamo stati in quarantena. Ho la mia famiglia a Napoli e ho paura per loro, perché con questo virus non si scherza. Chi pensa di fare superman rischia di finire intubato».


Nel paese asiatico, dice ancora, il virus è sotto controllo «perché hanno adottato misure forti. È capitano nel capodanno cinese e le città erano vuote, quindi chiudendo le zone rosse sono riusciti a controllarlo. Hanno bloccato tutto. Ora la vita sta riprendendo, piano piano stanno riaprendo le scuole e dal 1° maggio riprenderanno anche le attività sportive e quindi anche il campionato. All'inizio la situazione era strana, ma solo stando a casa si è impedita la diffusione del virus. Qui non si poteva andare a correre, due persone non potevano stare vicino». «In Italia bisogna essere prudenti, non bisogna uscire ogni giorno, anche per aiutare il sistema sanitario, che ne ha davvero bisogno. Noi ex campioni del mondo abbiamo lanciato una raccolta fondi su gofundme per sostenere la sanità italiana. Quasi tutti i miei colleghi hanno fatto donazioni importanti, almeno il 99%. Noi siamo privilegiati e dobbiamo contribuire: Montella, Chiellini, Verratti e molti altri stanno aderendo a questa raccolta fondi». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino