La Spal non è ancora salva, manca giusto la matematica, a +10 sull’Empoli, ma anche il Genoa è vicino alla permanenza, con 6 punti sulla terzultima. Non arriva...
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Esultano i rossoblù, come avessero vinto. Capitan Criscito: “Muoviamo la classifica, ritroviamo fiducia, mancava giusto il gol, gli attaccanti si sono sbloccati”.
Il successo sulla Juve, fragoroso, ha come bloccato i rossoblù, con appena 3 punti nelle successive 7 partite. “Non eravamo abituati a questo genere di campionato, speriamo che contro la Roma Marassi sia pieno, da due incontri mancano i tifosi, sappiamo del loro litigio con la società”.
Il primo tempo è vivace: il ritmo è alto e le squadre si affrontano a viso aperto, anche la Spal è meno tattica, grazie alla classifica tranquillizzante. Il Genoa arremba con tre occasioni in un quarto d’ora, al 13’ Kouame scatta in profondità, pallonetto e traversa con la palla che rimbalza in campo di poco. Floccari controlla ma conclude alto, su errore di Mazzitelli, Murgia è insidioso, ha meritato lo stage con la nazionale.
Sblocca Felipe, sfrutta la spizzata di Vicari e insacca di testa, su angolo da destra di Kurtic. Lazzari e Fares sulle fasce piacciono sempre, le controfughe restano di livello e l’esterno mancino impegna Radu in tuffo.
Dopo l’intervallo, di nuovo Genoa, con Lerager, interessante, a esaltare Viviano. Il pari è all’11’, con Lapadula, subentrato, sulla palla difesa da Pandev. Madre peruviana, è al primo gol stagionale.
Floccari azzecca un bel cross, da sinistra, senza trovare compagni pronti. Poi cade in area a contatto con Romero, Massa fa proseguire. I cambi non mutano la sostanza del match, il pari può andare bene a entrambe, l’unica grande occasione capita a un quarto d’ora dalla fine ai biancazzurri: testa di Kurtic su uscita del portiere, Romero salva sulla linea in scivolata. E’ più viva la Spal, anche nel finale, il Genoa non è sereno.
Fares è il migliore fra gli emiliani, davanti a Felipe e Lazzari, Murgia e Floccari. Nel Genoa oltre al goleador spiccano Romero e persino Gunter, nonostante la sostituzione, Lerager e Pandev. Semplici dovrebbe restare: “Ho un altro anno di contratto”. La scorsa stagione cercarono un’alternativa, restò mortificato, adesso è il più fedele della serie A, assieme ad Allegri. Entrambi toscani e con l’equilibrio come parola chiave.
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Il Gazzettino