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Le restrizioni dei governi mettono in dubbio Lipsia-Liverpool di Champions League. L'ottavo di finale è in programma in Germania il 16 febbraio, ma tutti i voli da e per l'Inghilterra sono sospesi fino al 17 per evitare la diffusione della pandemia e in particolare della variante inglese. Tre le possibili soluzioni: un posticipo, un'inversione dei campi o in ultima analisi giocando una partita secca in campo neutro. In questo caso i residenti in Germania e i possessori di passaporto tedesco potrebbero fare ritorno in patria, a patto che si sottopongano al tampone.
«Attualmente non esiste un accordo speciale per gli atleti professionisti», ha detto il ministero degli interni tedesco. La Uefa richiede ai club di «cooperare con la loro federazione nazionale al fine di ottenere dalle autorità competenti esenzioni dalle restrizioni di viaggio esistenti, come la chiusura delle frontiere e i requisiti di quarantena».
Gli ottavi di finale di Champions League dovrebbero finire il 17 marzo, ma la Uefa ha concesso ai club una proroga fino al 2 aprile per completare gli incontri - quattro giorni prima dell'inizio dei quarti di finale. Il Lipsia afferma di aver chiesto alle autorità tedesche di concedere al Liverpool un'esenzione speciale dalle rigide regole di ingresso del nuovo coronavirus.
Rischia anche l'Arsenal per la partita di Europa League a Lisbona contro il Benfica del 18 febbraio. Il governo britannico ha inserito il Portogallo in una red list che costringerebbe i Gunners a stare in quarantena dieci giorni dopo il rientro a Londra, rendendo impossibile la partita di ritorno in programma la settimana seguente.
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