La Kostner vuota il sacco: «Alex dormiva attaccato a una macchina»

Alex e Carolina
BOLZANO - Carolina Kostner è stata convocata dai magistrati della procura antidoping per il "caso Schwazer" dopo alcune importanti ammissioni ai giudici altoatesini trapelate in...

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BOLZANO - Carolina Kostner è stata convocata dai magistrati della procura antidoping per il "caso Schwazer" dopo alcune importanti ammissioni ai giudici altoatesini trapelate in queste ore: la pattinatrice azzurra, ex fidanzata del marciatore altoatesino trovato positivo alla vigilia di Londra 2012 e poi squalificato fino a gennaio 2016, sarà ascoltata ancora il prossimo 19 settembre per rispondere delle norme antidoping che parlano di «copertura e complicità».




Davanti al magistrato di Bolzano che le chiedeva del doping dell'ex fidanzato, la gardenese ha dovuto svelare particolari un po’ imbarazzanti. La 27enne campionessa ha parlato di fughe di Schwazer, appuntamenti con medici, tecnici, preparatori e del fatto che dormiva attaccato a una "macchina elettrica" che si portava sempre dietro: «La prima volta che la vidi - avrebbe detto - fu nel 2012, anche se sapevo che lui la usava da prima».



In un paesino di montagna - dove Carolina ha una casetta - il 29 luglio 2012 irruppero a sorpresa gli ispettori dell’antidoping. «Prima di aprire la porta Alex mi chiese di non dire che era in casa ma che si trovava a Racines (in Alto Adige) dove aveva dato la reperibilità. Io feci come mi disse e poi mi arrabbiai con lui».



Il Codice mondiale antidoping impone in effetti agli atleti di notificare all’inizio di ogni trimestre l’indirizzo giorno per giorno al quale gli uomini dell’agenzia possono effettuare i controlli a sorpresa, pena la squalifica dopo tre mancati avvisi. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino