C’è chi viene contestato per scarso impegno e chi per qualche errore grossolano in campo. Poi c’è chi finisce nella rete della stupidità del tifo...
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A CASA
«Per me è una mancanza di rispetto verso la società. Io la manderei via». Attacca uno degli pseudo-supporter della VBC. Il nodo della questione è che il campionato ripartirà il 20 settembre prossimo e, con poche giornate per operare, il club si ritrova con un buco importante da colmare. Il problema sportivo c’è, non si può negarlo. Le offese e la rabbia, però, sono altro. «Io non la pagherei. Quella è la porta... Ciao», rilancia un altro. Prima che fra un’offesa e una richiesta al club di licenziamento, comincino a comparire anche battute sessiste e razziste. «E’ come quando assumi un’operaia dell’Est a tempo indeterminato e lei magicamente resta subito incinta». E giù like e smile sorridenti di approvazione da altri utenti. Qualcun altro ironizza sulla sue preferenze sessuali. Segue altra imbarazzante faccina sorridente. Per fortuna, va detto, sono anche tanti i tifosi che si sottraggono a questa lapidazione verbale nella pubblica piazza dei network sociali. E che, anzi, provano a far riflettere gli haters rosanero sull’assurdità delle loro parole e dei loro commenti. Ma nemmeno questo va bene. «Come mai tutto questo buonismo verso un’atleta che non rispetta il proprio contratto?», chiede polemicamente un altro utente. Che comunque un paio di like li incassa.
LA SOLIDARIETÀ
L’assalto degli haters in libertà non è una novità per chi conosce bene i social. Ma come sempre, quando il tema è sensibile, l’attacco risulta in proporzione sempre più insopportabile. E così, mentre i tifosi veri lottano contro i leoni da tastiera, nella polemica irrompe Carlotta Cambi, palleggiatrice del Bisonte Firenze che con la Lloyd ha giocato a Casalmaggiore nella stagione 2015/2016. «E’ da quando è uscita la notizia che Carli diventerà mamma che leggo commenti imbarazzanti. E la cosa ancora più triste è che non sono solo uomini, ma anche donne», attacca Charlie, come la chiamano tutti, che è anche atleta azzurra e con la maglia della Nazionale è stata tra le splendide protagoniste dell’argento mondiale 2018. «Davvero diventare mamma può essere vista come una sciagura? Come una mancanza di rispetto? Come un fatto che colpisce solo la società per cui giochi?». La Cambi è giustamente agguerrita, non solo per la difesa dell’amica. Ma anche perché chi ha attaccato Carli ignora che il contratto delle giocatrici non prevede la maternità e, dunque, augurare alla Lloyd di non prendere lo stipendio è come sperare che piova sotto un acquazzone. Ciononostante «diventare mamme è un nostro diritto ed è la cosa più bella del mondo», chiude Charlie Cambi. E quella che lo sa meglio di tutti è proprio Carli, che a tutto questo polverone non ha dedicato nemmeno una story su Instagram. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino