BELLUNO - Francesco De Carli è un giovane come tanti. Classe 2001, frequenta l'Istituto tecnico per geometri, a Feltre. E ha una passione: il calcio: è...
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È milanista, ma adora Nainggolan. C'è n particolare a rendere speciale la storia di Francesco. Domenica, al Boscherai, c'era la gara Allievi Union-Don Bosco San Donà. Un match che non passerà alla storia per il 2-2 conclusivo, ma per il gesto nobile di De Carli. «Verso la fine del primo tempo - spiega - sull'1-1 a metacampo prendo palla e lancio Bordin, che anticipa il portiere in uscita. Ma nel momento in cui il mio compagno sposta la palla, sbatte contro la pancia dell'estremo difensore».
A quel punto, la porta è vuota... «Sì, e la sfera arriva a un altro mio compagno, Argenton, sul cui tiro c'è la deviazione di Bordin per la rete del 2-1».
Come ti sei comportato? «Ho atteso la decisione dell'arbitro: ero convinto fischiasse fallo al nostro attaccante. Anche perché il portiere del San Donà aveva un taglio sulla pancia. Così mi sono rivolto ai miei compagni, chiedendo loro se potevo segnalare l'accaduto».
Così il ragazzo ha detto che, se non avesse ravvisato il fallo, avrebbe fatto segnare gli avversari per tornare sulla parità. «Lui mi ha ringraziato e il gioco è ripreso con una punizione».
È una scelta che rifaresti?
«Sì, anche perché ormai siamo salvi. Forse, se fossimo stati in lotta per non retrocedere, ci avrei pensato un po' di più (risata, ndr)».
I tuoi compagni di squadra come hanno reagito?
«Durante l'intervallo, alcuni erano dalla mia parte, altri un po' meno. Bordin, per esempio, aveva l'amaro in bocca per essersi visto annullare il gol. Ma alla fine ci siamo chiariti. E tutti mi hanno appoggiato».
Un atto di vero Fair play.
«A me piace vincere lealmente, non segnando una rete di quel tipo. Non lo troverei giusto. Il calcio è un gioco. E, prima di tutto, bisogna divertirsi».
Il Gazzettino