Lontani, eppure vicini. Distanti, ma simili. Gianluigi Buffon e Gianluigi Donnarumma, uniti nel nome – un'assurda casualità – ma estremi nel destino, non...
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Lontani, eppure vicini. Distanti, ma simili. Gianluigi Buffon e Gianluigi Donnarumma, uniti nel nome – un'assurda casualità – ma estremi nel destino, non avrebbero immaginato una notte simile nemmeno nei sogni più matti. Buffon non aveva mai giocato una finale di Coppa Italia in carriera e, giusto a un pelo dai saluti, rischiava di mancare il trofeo, chiudendo il cerchio con un sorriso triste. Donnarumma, invece, è appena all'inizio del suo parare ed è logico che avrebbe voluto un successo per cominciare a volare.
È accaduto l'opposto. Buffon ha bloccato il Milan e ha vinto. Donnarumma ha letteralmente affondato la propria squadra, regalando due gol alla Juventus. Più che la notte delle streghe, ha vissuto un incubo senza fine. E chissà ancora per quanto tempo i fantasmi balleranno nei sogni del giovanissimo Gigio.
Insomma, per sintetizzare l’arcobaleno di emozioni, stasera Gigi non ha ceduto il posto a Gigio. No, il futuro non è ancora arrivato: perché il passato non gli ha lasciato la via. Fantastico nel suo attraversare i decenni, Buffon ha sigillato il percorso vincendo. Incerto ancora nel suo camminare, viceversa Donnarumma ha cominciato il cammino perdendo, e male. Entrambi sognavano, contenti di una felicità bambina. Forse però è stato giusto che la scena l'abbia occupata, ancora una volta, per un'ultima volta, Buffon. E che Donnarumma gliel'abbia concesso, suo malgrado. È giusto così. Forse. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino