VENEZIA - Al massimo 5 anni, e la data di oggi - 24 luglio 2018 - resterà storica: da un lato la presentazione di un progetto serio, dall’altro il patron Joe...
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Nessuno, oltre all’avvocato newyorkese (tantomeno i suoi predecessori Maurizio Zamparini e Yuri Korablin) aveva “osato” avviare che in tempi finalmente scanditi con certezza dalla Legge sugli Stadi dovrebbe dotare la città (in quel 2023 che Il Gazzettino aveva già anticipato un mese fa) di uno stadio moderno e al passo con i tempi.
«Questo Comune è orgogliosissimo di presentare un progetto che faremo di tutto perché venga realizzato, tant’è che vogliamo supportare il Venezia Fc in quanto simbolo di rinascita della città – l’investitura del sindaco Luigi Brugnaro – Il mio amico Tacopina ha costruito una squadra tecnica e professionale che può dimostrare come qui si possa percorrere una strada diversa da quella delle sole agevolazioni pubbliche, Venezia può indicare una nuova direzione a tutto il paese». Un percorso tracciato, definito e destinato al successo, a meno che… «La separazione amministrativa di Mestre da Venezia bloccherebbe tutto – il monito di Brugnaro – quello del nuovo stadio come tanti altri progetti in essere o già approvati. Con l’incertezza che ne deriverebbe nessuno firmerebbe più nulla e per dieci anni ci ritroveremmo fermi su tutti i fronti. Però non siamo qui per parlare di queste tristezze».
«Se siamo qui è grazie a Brugnaro, un politico a volte duro ma che fa quello che dice, motivo per cui avrebbe successo anche negli States – scherza il patron lagunare – Senza un nuovo stadio il nostro progetto calcistico non sarà sostenibile nel lungo periodo».
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Il Gazzettino