Bounou eroe del Marocco, Bono incubo della Spagna. Chi è il para rigori mai battuto dagli avversari in questo Mondiale

Il portiere marocchino si è reso protagonista della lotteria finale respingendo due tiri dal dischetto: in carriera ha neutralizzato 13 penalty su 50

Bounou eroe del Marocco: due rigori parati alla Spagna. Mai battuto dagli avversari in questo Mondiale
Sulla maglia del Marocco, sopra il numero 1, ha scritto Bounou. Con la U. In Spagna hanno semplificato: "Va bene Bono?". Un soprannome che si è portato dietro con...

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Sulla maglia del Marocco, sopra il numero 1, ha scritto Bounou. Con la U. In Spagna hanno semplificato: "Va bene Bono?". Un soprannome che si è portato dietro con simpatia, e che ha scelto di scrivere sulla divisa del suo Siviglia. Poco importa se cambi nome a seconda di dove giochi, quando passi 90 minuti tra i pali in pochi guardano alle tue spalle. Ieri è toccato ai tifosi spagnoli della curva dello stadio Al Thumama, sotto la quale Marocco e Spagna si sono sfidate per l'accesso ai quarti di finale del Mondiale. 

Il portiere marocchino si è reso protagonista della lotteria finale parando due tiri dal dischetto: il secondo delle furie rosse (già ferme al palo di Sarabia) battuto da Soler, e il terzo calciato da Busquets. Prestazione decisiva anche a gara in corso. La Spagna era arrivata poche volte al tiro in porta, con il numero uno provvidenziale al 55' sulla conclusione di Dani Olmo dagli sviluppi di calcio di punizione, e al 96' quando non si è lasciato ingannare sempre su cross da calcio da fermo dello stesso avversario. Il Marocco, che ha subìto solo un gol in questo Mondiale (autorete di Agured contro il Canada), deve il suo successo anche all'impeccabile fase difensiva e al suo Bounou, finalmente in prima pagina per il ruolo che gli compete: poco più di un anno fa aveva fatto parlare di sé segnando il primo gol in carriera, 1-1 contro il Valladolid, ma nell'uno contro uno dal dischetto non ha mai avuto problemi, neutralizzando 13 penalty su 50.

Nato nel 1991 in Canada, a Montreal, da genitori Marocchini, da piccolo si è trasferito a Casablanca. Cresciuto calcisticamente nelle giovanili del Wydad, è arrivato nella Liga a 23 anni: Atletico Madrid (squadra B), Real Saragozza e Girona, prima di trovare il Siviglia, compagine in cui milita da quattro stagioni. Ha scelto la Nazionale marocchina preferendola a quella canadese, difendendo la porta dei Leoni dell'Atlante in 50 partite ufficiali. In Qatar ha saltato una sola gara, contro il Belgio. Dopo aver cantato l'inno con i compagni di squadra, pochi secondi prima del fischio d'inizio ha chiesto il cambio con Munir El Kajoui per un piccolo malore che gli ha causato delle vertigini. Tutto risolto. Ora il Marocco affronterà il Portogallo per arrivare lassù, tra le prime quattro. Nessun problema con le altezze. 

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Il Gazzettino