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Sul boicottaggio dei Giochi Invernali del 2022 di Pechino si è espresso Franco Carraro, presidente del Coni nel 1980: «Il boicottaggio delle Olimpiadi è una cosa ipocrita. Biden e gli Usa continuano a fare affari con Pechino e prospettano sanzioni attraverso lo sport».
Carraro ricorda inoltre quando gli Usa fecero pressioni sui membri della Nato per non partecipare ai Giochi di Mosca nel 1980: «Torniamo indietro nel tempo.
All'epoca di Mosca '80 Carraro aveva un accordo col governo, preso nel marzo dello stesso anno. Poi «tutto è cambiato con un viaggio di Helmut Schmidt, primo ministro socialista, in Italia: la Germania divisa non aveva la nostra autonomia dagli Usa, decise di non andare. E Craxi cambiò opinione, le malelingue parlavano di finanziamenti dei socialisti tedeschi a quelli italiani».
A quel punto il Governo chiese che fosse lo sport a decidere di non andare ma Carraro si oppose: «era una scelta contraria al nostre statuto. A Cossiga premier che mi telefonò durante il Consiglio Coni, dissi che se il Governo lasciava a noi la scelta, non poteva essere altro che andare: e fu così».
Il sì a Mosca fu motivo di litigio tra l'ex presidente del Coni e Craxi: «Mi telefonò e mi trattò male, ci attaccammo il telefono » riporta Carraro. Alla fine solo agli atleti militari venne vietata la partenza.
«Nessun atleta di Mosca mi ha dovuto mai ringraziare per quel no al boicottaggio, lo fecero con le loro medaglie. Quanto a me, feci solo quel che dovevo, mi sarei vergognato a fare il contrario» conclude Carraro.
Quattro anni prima l'Italia si era sottratta al boicottaggio per la finale Davis in Cile ma l'Italia andò ugualmente a Santiago e vinse. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino