Arbitro 19enne aggredito da calciatori e genitori finisce all'ospedale. Giorgetti: «Condanne esemplari»

Arbitro aggredito
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«Confidiamo nel rigore della giustizia sportiva affinché tutti i colpevoli, nessuno escluso, vengano sanzionati in maniera adeguata e senza sconti. Di intesa con il presidente nazionale Marcello Nicchi procederemo per via penale affinché tesserati e non vengano assicurati alla giustizia e tenuti lontano dal mondo del calcio, che non fa per loro»: così il presidente della sezione arbitrale di Bari, Nicola Flavia, commenta i calci e pugni sferrati all' arbitro 19enne Tiziano Albore sabato scorso a Bari nel campo della Montagnola, alla fine della gara del campionato allievi provinciali fra Levante 2008 Bitritto e Virtus Palese. Al termine della gara, vinta dalla Levante per 3-1, l' arbitro è stato colpito in una zuffa i cui protagonisti (tra cui ci sarebbero, secondo una prima ricostruzione, un atleta della Virtus e alcuni genitori) sono stati identificati sul posto dalla polizia.


L' arbitro ha un dito immobilizzato e alcune escoriazioni, dopo esser stato medicato all'ospedale Fallacara di Triggiano (Bari). La Virtus «esprime solidarietà all' arbitro per l'increscioso episodio subito, che condanniamo fermamente e per il quale naturalmente diamo piena disponibilità agli organi competenti per la ricostruzione dei fatti. Precisiamo l'assoluta estraneità della nostra società che si è adoperata per riportare la calma. Ci dispiace che anni di lavoro sul territorio volto all'educazione sportiva siano messi in discussione da un episodio incontrollabile dalla società». Per Gegè Gerson, allenatore della Virtus ed ex giocatore del Bari, «c'è stata confusione alla fine della partita. In tanti anni di calcio ho sempre difeso la disciplina e l'educazione. Visto l'ingresso di persone esterne in campo, sono subito andato a difendere l' arbitro e ho preso anche io schiaffi».

«A Tiziano Albore faccio gli auguri di rimettersi in fretta. Ma quest'ennesimo episodio di violenza, un'altra inaccettabile aggressione a calci e pugni ai danni di un giovane arbitro mi dice che la misura è colma. Non è più tollerabile, non fa bene allo sport e non è giusto per i nostri ragazzi. Mi chiedo, da padre, come possano questi genitori educare i loro figli se danno simili esempi di violenza». Così Giancarlo Giorgetti, sottosegretario alla presidenza con delega allo sport commenta l'aggressione.


«Serve un cambio di passo, un'educazione e una cultura del sapere accettare nella sfida sportiva anche la sconfitta che ora non c'è - aggiunge Giorgetti - Ma servono anche nuove regole per disincentivare simili comportamenti e per questo da uomo delle istituzioni e come sottosegretario con delega allo sport mi impegno a confrontarmi subito, già domani, con il presidente della federazione Gravina perché, oltre alle conseguenze penali, bisogna introdurre punizioni esemplari in questi casi, a cominciare dalla squalifica delle squadre alle quali sono riconducibili violenze e aggressioni».
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Il Gazzettino