Un messaggio chiaro ed inquietante, fin dal titolo: «Noi non siamo napoletani». Gli ultras dell'Atalanta rivendicano il diritto di «sfottò» tra...
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La misura della Figc, che prevede l'applicazione alla lettera di un regolamento votato nel 2013 a seguito degli ululati all'allora milanista Boateng in un'amichevole contro la Pro Patria, non piace affatto agli ultras bergamaschi: lo considerano addirittura uno «strumento di repressione». «Bergamo - si legge - sarà il banco di prova per l'ennesimo strumento di repressione. Noi non prendiamo in considerazione la possibilità di essere privati degli sfottò fra tifoserie. Qualcuno dice che non dobbiamo cadere nella trappola, noi continueremo a essere quello che siamo sempre stati. Gli sfottò tra tifoserie sono una delle componenti più basilari ed elementari del calcio».
I tifosi dell'Atalanta, ricordando di essere a loro volta spesso colpiti dallo sfottò avversario, negano la volontà di discriminare: «Bergamo ha sempre schifato i cori beceri e gli ululati razzisti, ha dimostrato di essere una piazza matura e credibile. È una questione di campanilismo, non di razzismo: ben vengano 'Bergamasco contadinò e 'Odio Bergamò cantati negli stadi.
Il Gazzettino