Una battaglia trascinata fino ai tiri di rigore e l'Atalanta ci rimette le penne, fallendo il primissimo obiettivo stagionale. La squadra di Gasperini arriva sul dischetto...
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centro della difesa), Castagne, Pasalic e Zapata, preferito davanti a Barrow con Gomez a supporto. Ed è proprio sul primo angolo dell'argentino, da sinistra, che il colombiano sforna l'occasione di passare al 4', ma il colpo di testa favorito dalla torre di Toloi è alto sopra la traversa. In precedenza, la percussione di Thomsen aveva trovato il contrasto di Masiello, con Gollini sicuro in presa. Al 9', invece, il portiere dei bergamaschi deve tuffarsi: Skov converge da destra servendo la girata mancina di Fischer, palla bloccata a terra. Gli uomini di Solbakken, ben lungi dal replicare la tattica
attendista dell'andata a Reggio Emilia, sono martellanti nelle loro avanzate: al quarto d'ora Palomino manda per le terre N'Doye seguendolo alla propria sinistra, la punizione mancina di Skov non decolla e non si angola a sufficienza. La chance d'oro del vantaggio piove improvvisa all'alba del 21', quando la combinazione Gomez-Zapata libera al tiro Freuler e sulla respinta del muro locale Pasalic scaglia la sfera sui piedi dell'estremo difensore Joronen. La catena di sinistra funziona, la mira un po' meno, perché il croato, stavolta col mancino, fa impennare la conclusione sull'asse Gomez-Gosens con cross preciso in area del tedesco. I rischi, per l'Atalanta, sono da fermo, vedi punizione-bis di Skov (32') su cui Gollini preferisce la respinta di pugno a mezz'altezza. Ma a ruota è di nuovo Pasalic a doversi mangiare le mani per il radente paratogli dal portiere dei danesi.
Nella ripresa Gasperini cala l'asso dell'ex di turno Cornelius togliendo di mezzo proprio il centrattacco, in debito d'ossigeno, e allora tocca al Papu provare a risolverla in prima persona: il filtrante al 13' di Freuler è perfetto, la stoccata dai diciotto metri incoccia nell'ennesima prodezza di Joronen che la toglie dall'angoletto alla sua sinistra.
Il Gazzettino