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Può una sconfitta essere contemporaneamente una vittoria? Sì nel caso dell’ultima prova di Luna Rossa Prada Pirelli che nell’alba italiana del 19 dicembre ha perso per 16 secondi l’ultima regata delle Prada America’s Cup World Series ad opera di Emirates Team New Zealand. In una giornata di vento leggerissimo, specie al cancello alto del percorso, Spithill e Bruni si sono prodotti in una partenza magistrale riuscendo a tenere sotto i padroni di casa e a prendere il comando della regata con manovre pulite e un’interpretazione del campo di gara impeccabile. Poi il vento è sceso ulteriormente e i kiwis si sono adagiati sull’acqua non essendoci sufficiente pressione per mantenersi in volo mentre gli italiani aumentavano il vantaggio. Anche Luna Rossa cessava però di volare e si trovava a navigare come una normale barca dislocante. Curioso osservare come a quel punto i mezzi si trasformavano in goffi uccelli dalle ali pesanti che non riuscivano a riprendere il volo. Un’agonia che Emirates Team New Zealand riusciva a interrompere per prima risollevandosi sui foil e mangiandosi tutto il vantaggio della Luna ancora a bagno impotente. Ma per gli italiani non era finita. Ripartivano infatti anche loro e con scelte azzeccate riguadagnavano un vantaggio. Ma la ruota girava nuovamente e in un campo di regata caratterizzato sempre più da vento instabile e leggerissimo i kiwis ripassavano in testa e quando il Comitato di Regata annunciava via radio la riduzione del percorso da 6 a 4 lati non c’era più tempo per ulteriori recuperi e Emirates Team New Zealand, che nella prova precedente aveva battuto gli americani, tagliava l’arrivo con un vantaggio di 16 secondi e vinceva con 5 punti la Serie, davanti a American Magic a 4, a Luna Rossa a 3 ( 2 vittorie sugli inglesi e una sugli) americani, e a INEOS Team UK a 0.
Sono più di una le conclusioni da trarre da questo primo assaggio della maratona verso la 36° Coppa America che inizierà a metà gennaio con la Prada Cup, la selezione tra i 3 challenger alla quale non potrà prender parte Emirates Team New Zealand.
La prima e più importante è che Luna Rossa c’è come barca e come uomini.
La seconda è che questi mezzi, più aerei che barche, possono dar vita a duelli avvincenti, che grazie anche ai tempi brevi in cui si concludono - meno di mezz’ora- non annoiano. Certo il tutto a volte sembra più un video gioco che una regata, ma tant’è può essere un gioco divertente.
La terza è che gli AC 45, mezzi tecnologicamente complessissimi che richiedono schiere di ingegneri ai box a lavorare la notte, sono oggetti che si esprimono nel volo. Quindi vince chi vola per primo, più stabilmente e più a lungo. Un fattore che ha come altra faccia della medaglia che se il vento è leggero e non riesci a decollare per primo, o se fai una manovra sbagliata e precipiti con tutto lo scafo nell’acqua, è un battito di ciglia che l’avversario ti superi, rendendo così i risultati ribaltabili fino alla fine.
La quarta è che manca poco meno di un mese alla Prada Cup, settimane preziose per elaborare i risultati dei primi confronti con avversari reali e lavorare di “fine tuning” e sviluppo, dopo migliaia di ore passate al simulatore o ad allenarsi in solitudine,. Chi più ne ha bisogno è INEOS Team UK i cui foil, che fanno pure acqua, sembrano sbagliati. Sarà per il team di Jim Ratcliffe, che mai ha avuto problemi di mezzi, una corsa contro il tempo per mettersi in pari. Difficile, ma non è impossibile e sembra Ben Ainslie e i suoi abbiano un piano.
Cala il sipario, con i kiwis innaffiati dallo champagne, sulla Prada America’s Cup Series che come noto non hanno alcuna incidenza sulla marcia verso la 36° America’s Cup se non per l’allenamento. La notte tra sabato 19 e domenica 20 in Italia, si disputa la Christmas Race, ad eliminatorie secche. Le prime due prove, sulla base dei risultati delle Series, vedranno Luna Rossa affrontare American Magic e i kiwis gli inglesi. I vincitori dei due incontri disputeranno la super-finale nella stessa giornata. Anche in questo caso dirette su RAI 2 e Sky e con commento in inglese sul canale youtube dell’America’s Cup (www.americascup.com).
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Il Gazzettino