Juventus, Allegri in vista del Milan: «Loro hanno da perdere molto più di noi»

Alla vigilia del Milan, Allegri ha tre dubbi e una certezza: «È sicuramente più importante per loro che per noi». Non spiega il perché, e...

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Alla vigilia del Milan, Allegri ha tre dubbi e una certezza: «È sicuramente più importante per loro che per noi». Non spiega il perché, e soprattutto non trema di fronte all’ipotesi di un -11 (in caso di sconfitta) che andrebbe a compromettere quasi del tutto le speranze scudetto. I dubbi invece sono uno per reparto, de Ligt in difesa, McKennie a centrocampo e Chiesa davanti.

 

 

Allegri: «Il Milan ha da perdere molto più di noi»

SCUDETTO. «Ci vuole equilibrio, costanza e continuità: alla fine il campionato lo vince la migliore. Le partite le vincono tutti, i campionati soltanto una squadra. Non ne vedo una che possa schiacciarlo: fai presto a perdere punti ma anche a recuperarli. Il calcio? Lo ha inventato il Diavolo».

DE LIGT E DIFESA. Le gerarchie in difesa non si discutono, lo ha capito anche de Ligt. «A 22 anni è molto bravo, quando è arrivato dall’Ajax a 20 anni è stato pagato non so quanto, poi qualcuno ha parlato di futuro Pallone d’Oro. Ci vuole calma. La maglia pesa, ha prospettive importanti ma deve migliorare ancora. A 20 anni forse Chiellini era peggio di lui ma c’è un percorso per tutti. Nessuno nasce imparato e per caratteristiche e qualità può rimanere tanti anni alla Juventus. Rugani è stato una sorpresa piacevole, ha un piglio diverso, è affidabile. Faccio molto affidamento su di lui. Bonucci qualche volta riposerà. A volte mi fa arrabbiare quando forza le giocate ma super affidabile, quasi 500 gare alla Juventus».

CHIESA. «E’ uno dei miei tre dubbi: rende di più a destra, davanti ha bisogno di una punta accanto. A sinistra può entrare dentro il campo, sta crescendo, ma deve ancora farlo nella lettura della partita”. L’equilibrio è quello che manca ancora alla Juve e alla sua classifica. “Non eravamo ubriachi e scarsi prima di Malmoe, non siamo fenomeni dopo. Non voglio paragoni: è una Juve con giocatori diversi rispetto alla mia prima avventura a Torino. Con caratteristiche fisiche caratteriali diverse».

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Il Gazzettino