Agnelli: «Non possiamo essere associati ai bagarini. Il calcio non è politica c'è troppo odio»

Agnelli: «Non possiamo essere associati ai bagarini. Il calcio non è politica c'è troppo odio»
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«I fatti su cui una trasmissione televisiva ha riportato l'attenzione, i rapporti tra la Juventus e il tifo organizzato, sono stati acclarati in ogni sede. E non possiamo consentire che oggi si insinui che la Juventus venga associata a fenomeni di bagarinaggio». Così il presidente della Juventus Andrea Agnelli, all'assemblea degli azionisti in corso all'Allianz Stadium, a proposto dell'inchiesta di Report andata in onda lunedì scorso.


«Il calcio non è politica, dobbiamo avere tutti lo stesso obiettivo: far crescere il movimento, avere un campionato esaltante, vedere le italiane trionfare in Europa, rivedere l'Italia vincere la Coppa del Mondo». Così Andrea Agnelli, all'assemblea degli azionisti. «Abbiamo bisogno di armonia nell'ambiente. Lo sfottò è un discorso, l'odio è un altro. Purtroppo, nel calcio si sta divulgando quello che è un sentimento generale delle società: l'odio contro qualcuno o qualcosa»


«Il fatto che Cristiano Ronaldo, il giocatore più forte dal mondo, abbia scelto la Juventus è motivo di grandissimo orgoglio». Così il presidente della Juventus Andrea Agnelli, all'assemblea degli azionisti del club bianconero. «Ho sempre sostenuto e continuo a sostenere - ha aggiunto - che la differenza la fa la squadra, ma avere i migliori professionisti in ogni ruolo aiuta a ottenere i risultati prefissati».


Un applauso della sala ha sottolineato i ringraziamenti, all'assemblea degli azionisti, rivolti dal presidente della Juventus Andrea Agnelli a Giuseppe Marotta, l'ex ad e dg con il quale il rapporto si è concluso dopo 8 anni. «Abbiamo deciso di rinnovare la leadership, per cambiare prima che fosse necessario farlo -ha detto Agnelli- ma prima è doveroso un ringraziamento ai due amministratori delegati uscenti, Aldo Mazzia e Giuseppe Marotta». «La capacità di Marotta, la sua conoscenza sono state fondamentali per la crescita di questa società. Si è scelto di ridistribuire le mansioni in parte a chi già ricopriva un ruolo apicale e a chi fa già parte del Consiglio. Ci sarà quindi una nuova generazione di leader cui affidare la Juventus».


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Il Gazzettino