Addio a Toro Scatenato: Jake LaMotta è morto a 96 anni

Addio a Toro Scatenato: Jake LaMotta è morto a 96 anni
La boxe mondiale piange Jake LaMotta. L'ex pugile italo-americano cresciuto nel Bronx è morto a 96 anni per le complicazioni di una polmonite. Nato a New York il 10...

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La boxe mondiale piange Jake LaMotta. L'ex pugile italo-americano cresciuto nel Bronx è morto a 96 anni per le complicazioni di una polmonite. Nato a New York il 10 luglio 1921 da padre siciliano e madre ebrea, La Motta è stato uno dei più grandi pesi medi di sempre nella storia della boxe: 102 incontri disputati, con un record di 83 vittorie (30 per k.o.), 4 pareggi e 19 sconfitte.

 
È stato campione del mondo dei pesi medi dal 1949 al 1951. Celebri soprattutto i suoi incontri con Sugar Ray Robinson, contro il quale LaMotta prevalse una sola volta ai punti. Il sesto incontro fra i due, andato in scena il 14 febbraio del 1951, consegnò il titolo a Robinson e passò alla storia come il "massacro di San Valentino": ancora oggi è infatti considerato uno dei più cruenti match di pugilato della storia.

Soprannominato il "Toro del Bronx", LaMotta ha fatto parlare di sé anche per la sua vita spesso sopra le righe fuori dal ring. Ha avuto sei figli da sette mogli diverse ed è stata proprio la sua ultima compagna Denise, di 30 anni più giovane di lui, a dare la notizia della sua morte al sito Tmz. La sua vita è stata raccontata in "Toro Scatenato", l'indimenticabile film di Martin Scorsese che valse a Robert De Niro l'Oscar come miglior attore.

 
Uno dei più famosi pugili della storia interpretato da uno dei migliori attori di cinema di sempre: se il ring può trasformare un campione in una leggenda, l'incontro con Hollywood è in grado di renderlo immortale. 'Toro Scatenato' era Jake La Motta, ma è anche una pellicola cult della cinematografia mondiale, da Oscar a Robert De Niro. Per l'American Film Institute è al 40esimo posto della classifica dei migliori cento film statunitensi di tutti i tempi. La storia di Jack La Motta, il duro italo-americano del Bronx che divenne campione mondiale dei medi, scomparso oggi, passa anche per il leggendario film raccontato nel 1980 da Martin Scorsese, con memorabili immagini in bianco e nero.

L' interpretazione di De Niro è unanimemente considerata come una delle più intense di tutta la storia del cinema e premiata con l'Oscar al miglior attore. Il vero La Motta era in platea quella notte del premio, a rinnovare una personale consuetudine col mondo del cinema: tra le altre piccole parti, era comparso come barista nel film 'Lo Spacconè, con Paul Newman. Ispirato dall'autobiografia «Jake La Motta, Raging Bull: My Story», 'Toro scatenato' è diventato con gli anni un film cult, con l'infelice sequel 'Il Toro del Bronx' del 2014. Nell'80, per calarsi appieno nel ruolo di 'Jakè De Niro ingrassò di 30 chili e per tre mesi, tutti i giorni, fece footing, salto alla fune, sollevamento pesi e pugilato sotto gli occhi del vero Jake La Motta. Il film però non ebbe natali facili: per convincere il suo regista preferito a girarlo De Niro impiegò ben quattro anni.


Nel settembre 1978 il registra era ricoverato in ospedale per depressione e problemi di salute e De Niro lo andò a trovare strappandogli il sì. I protagonisti, tra cui un memorabile Joe Pesci come 'non protagonistà, raccontarono poi che sul set si erano davvero presi a pugni durante le riprese, e De Niro ruppe accidentalmente una costola al 'fratellò durante una scena di combattimento. E quando, a riprese ultimate, il vero Jake LaMotta vide il film chiese alla vera Vickie LaMotta «Ero veramente così?», lei rispose: «Peggio». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino