Trieste, 17 mag - Un progetto che esalta la geodiversità e l'unicità del Carso nell'ottica di un respiro transfrontaliero, perché la Regione crede profondamente nella vocazione...
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Questo il concetto espresso oggi a Trieste dall'assessore regionale all'Ambiente del Friuli Venezia Giulia durante la presentazione dello stato dell'arte del progetto del Geoparco transfrontaliero del Carso.
Come sottolineato dalla Regione, l'obiettivo principale e originario del Geoparco è quello di preservare, promuovere e tutelare il patrimonio geologico, naturale e culturale a beneficio di uno sviluppo socio-economico equilibrato del territorio.
Nello specifico, oltre al lavoro per i riconoscimenti nazionali e internazionali, l'operatività della Regione è concentrata su un programma che prevede la realizzazione di un piano di attività per il centro visite di Basovizza, la pubblicazione di un volume che illustri le caratteristiche geologiche del futuro Geoparco e l'organizzazione di un percorso formativo riservato a quelle che saranno le guide turistiche.
Il progetto nel suo complesso mira anche a sviluppare l'economia del territorio, coinvolgendo attorno al Geoparco una rete di imprese pronta a valorizzare i propri prodotti legati alla particolare conformazione geologica dell'area.
In questa strategia si colloca la collaborazione tra la stessa Regione e il Gruppo di azione locale (Gal), al quale è affidata la predisposizione di un Piano di marketing rivolgendosi direttamente agli operatori del settore, imprese e istituzioni locali, per una proposta che parta dal basso.
Sono 17 i comuni che aderiscono al percorso finalizzato alla realizzazione del Geoparco del Carso, di cui 12 per la parte italiana (Doberdò del Lago, Duino Aurisina, Fogliano Redipuglia, Monfalcone, Monrupino, Ronchi dei Legionari, Sagrado, San Dorligo della Valle, San Pier d'Isonzo, Savogna d'Isonzo, Sgonico e Trieste) e 5 per la parte slovena; Divaca, Hrpelje-Kozina, Komen, Miren-Kostanjevica e Sežana). ARC/GG/ppd
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Il Gazzettino