Salute: Riccardi, donazione in nome di Sara è inno alla vita

Salute: Riccardi, donazione in nome di Sara è inno alla vita
Nuova tecnologia al Cro grazie a raccolta fondi Aviano, 18 giu - "Una donazione che, nonostante le tristi circostanze da cui ha avuto origine, è un inno alla vita, perché nasce...

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Nuova tecnologia al Cro grazie a raccolta fondi Aviano, 18 giu - "Una donazione che, nonostante le tristi circostanze da cui ha avuto origine, è un inno alla vita, perché nasce da un gesto di solidarietà della famiglia di Sara, del popolo friulano e di un'istituzione privata in memoria di una giovane ragazza che al Cro di Aviano è stata curata in un'ambiente altamente qualificato, ma soprattutto dove operano professionisti capaci di trattare i pazienti con grande umanità". Lo ha detto oggi il vicegovernatore con delega alla Salute, Riccardo Riccardi, durante la cerimonia per la donazione al Centro di riferimento oncologico di Aviano di un fibrolaringoscopio di ultima generazione acquistato grazie ai fondi raccolti attraverso una campagna promossa dalla CiviBank e dalla famiglia di Sara, una giovane ragazza scomparsa a causa di una neoplasia. Come è stato spiegato dai responsabili clinici del Cro, lo strumento consentirà di eseguire le analisi in maniera più definita e con un grado di minore invasività rispetto alla tecnica usata finora. Come ha spiegato Riccardi, ricordando l'occasione dell'inaugurazione della struttura dell'area giovani del Cro, un percorso di salute se non è accompagnato da attenzioni e solidarietà rischia di essere un percorso perdente in partenza. "Nel realizzare questo tipo di ambienti - ha sottolineato il vicegovernatore -, come mi hanno insegnato gli operatori, per il benessere dei pazienti l'importante è fare il possibile affinché gli spazi non diano la sensazione di stare dentro un ospedale". Infine Riccardi, rivolgendosi alla famiglia di Sara, ha detto "voi ci avete dato una lezione, quella che i grandi successi della medicina sono la somma di piccole azioni come questa, che piccole però non sono, perché nascono da un profondo sentimento di altruismo e grazie alle quali chi si troverà a dover fronteggiare la malattia con queste nuove tecnologie potrà intraprendere un percorso meno faticoso". ARC/GG/ep
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Il Gazzettino