Pnrr: Bini, investimenti immateriali prioritari per spendere risorse

Pnrr: Bini, investimenti immateriali prioritari per spendere risorse
Trieste, 3 dic - "A fronte di una grande massa di denari che giungerà con il Pnrr e che occorrerà spendere velocemente, l'attenzione va posta prioritariamente sugli investimenti...

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Trieste, 3 dic - "A fronte di una grande massa di denari che giungerà con il Pnrr e che occorrerà spendere velocemente, l'attenzione va posta prioritariamente sugli investimenti immateriali, vale a dire sulle riforme necessarie dal punto di vista della Pubblica amministrazione e della giustizia - la semplificazione, gli appalti, la concorrenza e il federalismo fiscale -, pena non riuscire a spendere quelle ingenti risorse perché prigionieri di ricorsi e di lacci burocratici e legali". Con questa riflessione l'assessore regionale alle Attività produttive Sergio Emidio Bini ha portato il saluto della Regione Friuli Venezia Giulia al convegno annuale dell'Associazione avvocati amministrativisti del Friuli Venezia Giulia intitolato "La Giustizia amministrativa di fronte alla sfida del Pnrr: quale contributo?". L'assise, ospitata a Trieste dalla Regione nel Salone di rappresentanza e articolata tra presenza e videoconferenza, è stata aperta dalla presidente dell'Associazione Gianna Di Danieli e ha visto la partecipazione del sindaco di Roberto Dipiazza e del rettore dell'Università di Trieste Roberto Di Lenarda. Moderatore e tra i relatori da remoto il presidente della Sezione II Consiglio di Stato e dell'Ufficio studi del Consiglio di Stato Paolo Cirillo. Secondo Bini, "il Pnrr rappresenta un'opportunità unica per cambiare il Paese, ma i politici non devono farsi attanagliare da lobby e potentati che vogliono fare sì che tutto cambi perché nulla cambi in realtà". Nel suo intervento di saluto la presidente del Tar regionale Oria Settesoldi ha osservato che il Friuli Venezia Giulia rappresenta comunque un'isola felice rispetto al contesto nazionale. Il Tribunale amministrativo regionale ha smaltito, infatti, tutto il lavoro arretrato e dei 408 ricorsi presentati nel 2021 ne sono stati già decisi 245, mentre non vi sono da un mese a questa parte contenziosi su appalti. ARC/PPH/ma
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Il Gazzettino