Migranti: Roberti, malafede nelle critiche a operato Carabinieri

Migranti: Roberti, malafede nelle critiche a operato Carabinieri
Trieste, 7 dic - "L'impegno che le Forze dell'Ordine stanno profondendo per contrastare l'immigrazione clandestina in Friuli Venezia Giulia è encomiabile, oltre ad essere...

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Trieste, 7 dic - "L'impegno che le Forze dell'Ordine stanno profondendo per contrastare l'immigrazione clandestina in Friuli Venezia Giulia è encomiabile, oltre ad essere fondamentale per garantire un presidio costante ed efficace al territorio".


Lo afferma l'assessore regionale alla Sicurezza, Pierpaolo Roberti, evidenziando "sdegno e preoccupazione nei confronti di esternazioni che, di fatto, vanno nella direzione opposta rispetto a quella del buon senso e del bene comune".

"Insinuare che l'incidente dello scorso martedì sull'Altopiano Carsico triestino, quando un furgone guidato da passeur e carico di clandestini afghani e pakistani si è schiantato contro un'autovettura privata mentre tentava di fuggire all'alt dei Carabinieri, sia attribuibile al corretto compimento del loro dovere da parte dei militari - sottolinea Roberti - denota la volontà di delegittimare valori e principi fondanti della nostra comunità".

"La fiducia e il rispetto per la professionalità e l'abnegazione che contraddistingue l'operato dei Carabinieri come di tutte le Forze dell'Ordine nello svolgimento dei rispettivi compiti istituzionali - ribadisce l'assessore - è e deve essere fuori discussione".

"Appare comunque evidente - aggiunge Roberti - il conflitto di interessi riscontrabile nelle affermazioni di chi, da appaltatore di servizi, ha beneficiato dell'accoglienza a prescindere che, prima degli interventi operativi e normativi dei Governi nazionale e regionale, poteva anche contribuire a stimolare l'attività illecita dei trafficanti di esseri umani".


"Ora, fortunatamente, i tempi stanno cambiando e - conferma l'assessore alla Sicurezza - il nostro Paese non sarà più il refugium peccatorum di coloro i quali vengono respinti altrove perché non in possesso dei requisiti di rifugiato. Grazie a un deciso cambio di passo - conclude Roberti - per chi non è autorizzato a rimanere in Italia saranno avviate le procedure di rimpatrio e, con l'istituzione dei Cpr, avremo la possibilità di mantenere la situazione sotto controllo". ARC/FC

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Il Gazzettino