Impianti idroelettrici: Scoccimarro, studio per società regionale

Impianti idroelettrici: Scoccimarro, studio per società regionale
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Trieste, 21 nov - "Fin dalla prima settimana dal mio insediamento sono state effettuate valutazioni tecnico-giuridiche sulla possibilità di attuare un percorso simile a quello delle Province autonome di Trento e Bolzano (Dolomiti Energia, Alperia) con la creazione di una società partecipata che assuma in proprietà e gestione gli impianti idroelettrici le cui concessioni sono scadute o scadranno nei prossimi anni: proprio per questo la Giunta ha predisposto una posta a bilancio per uno studio di fattibilità".


Fabio Scoccimarro, assessore regionale all'Ambiente ed Energia, lo ha reso noto questa mattina nel corso di un incontro a Cavasso Nuovo con il sindaco Emanuele Zanon e il personale guardiadighe, sottolineando che "una società pubblica a prevalente partecipazione regionale avente quale oggetto sociale l'acquisizione degli asset energetici presenti sul territorio regionale, ai fini dell'esercizio delle attività elettriche (produzione, trasmissione, trasformazione, distribuzione e vendita di energia elettrica) avrebbe molte ripercussioni positive sul territorio, non solo economiche".

"Dal punto di vista finanziario si vedrebbero aumentare le entrate della Regione che reinvestirebbe in servizi per il cittadino e incentivi per la montagna - sottolinea l'assessore -; in questo modo si supererebbero anche delle problematiche attuali, come quelle delle garanzie occupazionali e sociali, e si potrebbe affrontare anche in modo serio, programmato e rispettoso la questione ambientale con una puntuale attenzione, per esempio, alla manutenzione degli invasi e corsi d'acqua o al deflusso ecologico dei corsi d'acqua, in un contesto in cui l'acqua per troppo tempo è stata data per scontata".

"Infine - conclude Scoccimarro - questo approccio permetterebbe di superare il 'fermo' delle gare per le concessioni che, a causa dell'inerzia statale, potrebbe incorrere in una sanzione europea, con ricadute inevitabili anche per il Friuli Venezia Giulia". ARC/Com/EP

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Il Gazzettino